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Vola Vola: il Signor G e Le Stagioni

 

Testo Vola Vola: il Signor G e Le Stagioni - 1970

 

Tiepido il sole ci annuncia
che la primavera ci porta i suoi fiori 
ma il nostro pensiero è lontano
e già corre all'estate che presto verrà.

E quando il caldo ci stanca
sogniamo l'autunno e i suoi tenui colori
poi poi ritorniamo in inverno
e tutto di nuovo comincerà.

Vola vola cerca il tuo tempo perduto
vola vola cerca la felicità.

Presto ogni uomo capisce
quanto sia importante avere una donna 
quando la incontra è sicuro
di avere trovato la felicità.

Ma il tempo passa e col tempo 
ti accorgi che spesso l'amore ti inganna 
hai lei vicino e sei solo
e vorresti riavere la tua libertà

Vola vola cerca il tuo tempo perduto
vola vola cerca la felicità.

Ed ogni volta mi chiedo 
se ho ancora la forza di ricominciare.
Il nostro amore è un po’ stanco 
ma anche questa volta si salverà.

Provo a tornare nei luoghi
dove tu solo tu mi hai insegnato ad amare 
ma quasi sempre c’è un prato
che aveva un colore che adesso non ha.

Vola vola cerca il tuo tempo perduto
vola vola cerca la felicità.

Vola vola cerca il tuo tempo perduto
vola vola cerca la felicità.

 

Dall'album Prima del Signor G - Giorgio Gaber 1958/1970 - tracce: 

 

Prima del Signor G - Giorgio Gaber 1958/1970

CD 1

  1. Ciao Ti Dirò
  2. Be Bop A Lula
  3. Buonanotte Tesoro
  4. Bambolina
  5. Geneviève
  6. Non Arrossire
  7. Zitto Prego!
  8. La Ballata Del Cerutti
  9. Suono Di Corda Spezzata
  10. Dormi Piccino
  11. Una Fetta Di Limone
  12. Benzina e Cerini
  13. Le Strade Di Notte
  14. Una Lettera
  15. La Cartolina Colorata
  16. La Conchiglia
  17. Trani a Gogo
  18. Gli Amici
  19. Una Stazione in Riva al Mare
  20. La Mamma del Gino
  21. Povera Gente
  22. Una Ragazzina
  23. Goganga
  24. Le Nostre Serate
  25. Porta Romana

CD 2

  1. Gli Imbroglioni
  2. Un Bacio a Metà
  3. La Ballata del Pedone
  4. Così Felice
  5. Il Sospetto
  6. E Giro, Giro
  7. La Maglietta
  8. Domani Ci Vediamo
  9. La Balilla
  10. Noi Due Stupidi
  11. Il Coscritto
  12. Amore Ti chiedo Un Favore
  13. Ferma Gli Occhi Nel Vuoto
  14. E la Città Non Lo Sa
  15. Lettera dalla Svizzera
  16. Gli Anni che Verranno
  17. Amore Difficile Amore
  18. Un Amore Vuol Dire
  19. Pieni Di Sonno
  20. Mai Mai, Valentina
  21. La Risposta al Ragazzo della Via Gluck
  22. Le Ore e le Stelle
  23. Ma Voi Ma Voi Ma Voi
  24. A'Pizza
  25. Snoopy Contro il Barone Rosso

 

CD 3

  1. E Allora Dai
  2. La Libertà di Ridere
  3. Suona Chitarra
  4. Un Uomo Che Dal Monte
  5. La Vita Dell'Uomo
  6. Immagini
  7. La Corsa
  8. Torpedo Blu 
  9. Il Truccamotori
  10. Ma Pensa Te
  11. Sai Com'è, No Com'è
  12. La Chiesa Si Rinnova
  13. Eppure Sembra un Uomo
  14. Com'è Bella la Città
  15. Il Riccardo
  16. Chissà Dove Te Ne Vai
  17. Donna Donna Donna
  18. La Moda Del Varietà
  19. Barbera e Champagne
  20. Vola Vola: il Signor G e Le Stagioni
  21. L'Ultima Bestia
  22. Oh Madonnina Dei Dolori
  23. I Bambini Stanno Benissimo
  24. Il Gatto Si Morde La Coda
  25. Papà Radio

 

  • Creato il .

Una Nuova Coscienza (canzone-prosa)

 

Testo Una Nuova Coscienza (canzone-prosa) - 1997/1998 1998/1999 1999/2000

 

Io come uomo io vedo il mondo
come un deserto di antiche rovine.
Io vedo un uomo che tocca il fondo 
ma forse al peggio non c'è mai una fine.

Nel frattempo la vita non si arrende 
e la gente si dà un gran da fare
tanti impegni tante storie
con l'inutile idea di colmare
la mancanza di una nuova coscienza
di una vera coscienza.

E' come se dovessimo riempire, un vuoto profondo. E allora ci mettiamo dentro rimasugli di cattolicesimo, pezzetti di sociale, brandelli di antichi ideali, un po' di antirazzismo, e qualche alberello qua e là.

La decadenza che viviamo
è un malessere 
che ci prende pian piano.

E' una specie di assenza
che prevede una sosta obbligata
è la storia che medita ma si è come assopita.

Siamo vivi malgrado la nostra apparenza
come uomini al minimo storico di coscienza.
Come uomini al minimo storico di coscienza.

E' come se la vecchia morale non ci bastasse più. In compenso se ne sta diffondendo una nuova, che consiste nel prendere in considerazione più che altro, i doveri degli altri, verso di noi. Sembrerà strano, ma sta diventando fortemente morale, tutto ciò che ci conviene. Praticamente un affare.

La decadenza che subiamo
è uno scivolo 
che va giù piano piano.

E’ una nuova esperienza
che ti toglie qualsiasi entusiasmo
e alla lunga modifica il tuo metabolismo.

Siam qui fermi
malgrado la grave emergenza
come uomini al minimo storico di coscienza.
Come uomini al minimo storico di coscienza.

E pensare che basterebbe pochissimo. Basterebbe spostare a stacco, la nostra angolazione visiva. Guardare le cose come fosse la prima volta. Lasciare fuori campo tutto il conformismo di cui è permeata la nostra esistenza. Dubitare delle risposte già pronte. Dubitare dei nostri pensieri fermi sicuri, inamovibili. Dubitare delle nostre convinzioni, presuntuose e saccenti. Basterebbe smettere una volta per tutte, di sentirsi sempre delle brave persone. Smettere di sentirsi vittime delle madri, dei padri, dei figli, mariti, mogli... quando forse siamo vittime soltanto, della mancanza di potere su noi stessi. Basterebbe smascherare, smascherare tutto. Smascherare l'amore, il riso, il pianto, il cuore, il cervello. Smascherare la nostra falsa coscienza individuale. Subito. Qui e ora.
Sì basterebbe pochissimo. Non è poi così difficile. Basterebbe smettere di piagnucolare criticare affermare fare il tifo, e leggere i giornali. Essere certi solo di ciò che noi viviamo direttamente. Rendersi conto che anche l'uomo più mediocre, diventa geniale se guarda il mondo con i suoi occhi. Basterebbe smascherare qualsiasi falsa partecipazione. Rendersi conto che l'unico obiettivo non può essere il miglioramento delle nostre condizioni economiche, perché la vera posta in gioco, è la nostra vita. Basterebbe smettere di sentirsi vittime del denaro, del destino del lavoro, e persino della politica, perché anche i cattivi governi sono la conseguenza della stupidità degli uomini. Basterebbe rifiutare, rifiutare la libertà di calpestare gli altri, ma anche la finta uguaglianza. Smascherare le nostre presunte sicurezze. Smascherare la nostra falsa coscienza sociale. Subito. Qui e ora.
Basterebbe pochissimo. Basterebbe capire che un uomo non può essere veramente vitale, se non si sente parte di qualche cosa. Basterebbe smettere di credere di poter salvare il mondo, con l’illusione della cosiddetta solidarietà. Rendersi conto che la crescita del mercato, può anche essere indispensabile alla nostra sopravvivenza, ma che la sua inarrestabile espansione, ci rende sempre più egoisti, e più volgari.
Basterebbe abbandonare l’idea di qualsiasi facile soluzione, ma abbandonare anche il nostro appassionato pessimismo e trovare finalmente l'audacia, di frequentare il futuro, con gioia.
Perché la spinta utopistica, non è mai accorata o piangente. La spinta utopistica non ha memoria, e non si cura di dolorose attese. La spinta utopistica è, subito. Qui e ora.

Io come uomo io vedo il mondo
come un deserto di antiche rovine.
Io vedo un uomo che tocca il fondo
ma forse al peggio non c'è mai una fine.

Perché non c'è nessuno che dia un senso
alle cose più semplici e vere
alla vita di ogni giorno
all'urgenza di un uomo migliore.

Io vedo un uomo solo e smarrito
come accecato da false paure
ma la vita non muore nelle guerre
nelle acque inquinate del mare

E i timori anche giusti
son pretesti per non affrontare
la mancanza di una vera coscienza
che è la sola ragione
della fine di qualsiasi civiltà.

 

Dall'album Un'Idiozia Conquistata a Fatica - tracce:

 

Un'Idiozia Conquistata a Fatica 1997/1998 1998/1999 1999/2000 



 CD 1 

  1. L'Ingenuo [prima parte] (prosa)
  2. Il Luogo Del Pensiero
  3. Il Successo (prosa)
  4. Il Filosofo Overground
  5. La Stanza Del Bambino (prosa)
  6. Il Grido
  7. Quello Che Perde Tutto (prosa)
  8. La Legge
  9. Secondo Me La Donna
  10. Proposito d'Amare
  11. Incontro (prosa)
  12. Io Conto
  13. L'Azalea (prosa)
  14. Il Potere Dei Più Buoni
  15. Il Pelo (prosa)
  16. Il Mercato (canzone-prosa)

 

CD 2

  1. I Barbari
  2. La Stanza Del Bambino (prosa)
  3. Valentina
  4. Secondo Me Gli Italiani (prosa)
  5. Chissà
  6. La Famiglia
  7. Che Bella Gente (prosa)
  8. Spettacolo Puro
  9. Mi Vedo
  10. La Democrazia (prosa)
  11. Il Conformista
  12. L'Ingenuo [seconda parte] (prosa)
  13. Una Nuova Coscienza (canzone-prosa)
  • Creato il .

L'Ultima Bestia

 

Testo L'Ultima Bestia - 1970

 

Eccola 
esce dal mare
a fatica 
si trascina ferita

coro: ancora un metro ancora un metro

Eccola 
le grandi squame molli 
si muovono 
avanza enorme malata

coro: ancora un metro ancora un metro

È vicina vicina
reagisce combatte
a stento con sforzo
si trascina

È vischiosa bagnata
la coda che sbatte
strisciando lentamente
si avvicina

Eccola Eccola Eccola Eccola
coro: ancora un metro ancora un metro

Gli uomini sono fermi
le donne sono ferme
tutti uguali e grigi
guardano

Il primo uomo parla
adagio con calma
indaga spiega deduce conclude
dai dai dai

Eccola
si muove ancora
a fatica raggiunge
la spiaggia fangosa

coro: ancora un metro ancora un metro


Eccola
trascina il grosso ventre
che sanguina 
strisciando con smania rabbiosa

coro: ancora un metro ancora un metro

E’ enorme potente 
fa un passo ritenta
respira respira affaticata
ora sembra più forte 
si scuote si riprende
continua la sua lotta disperata

Eccola Eccola Eccola Eccola Eccola

coro: ancora un metro ancora un metro

Il mare è fermo e grigio
il cielo è fermo e grigio
strani uccelli neri gridano.

Il secondo uomo parla
adagio con calma
indaga spiega deduce conclude

Il terzo uomo parla
adagio con calma
indaga spiega deduce conclude

Il quarto uomo parla
adagio con calma
indaga spiega deduce conclude
dai dai dai

Eccola
ritenta cammina ha vinto
ha vinto è salva è viva
è grandiosa

coro: ancora un metro ancora un metro

Un ultimo sforzo
la testa si gonfia
la bocca si allarga
viscida umida acquosa

coro: ancora un metro ancora un metro


Dal ventre esce un rantolo di rabbia
un urlo di morte e di dolore
poi basta più niente.

coro: si muore si muore…..

 

Dall'album Prima del Signor G - Giorgio Gaber 1958/1970 - tracce: 

 

Prima del Signor G - Giorgio Gaber 1958/1970

CD 1

  1. Ciao Ti Dirò
  2. Be Bop A Lula
  3. Buonanotte Tesoro
  4. Bambolina
  5. Geneviève
  6. Non Arrossire
  7. Zitto Prego!
  8. La Ballata Del Cerutti
  9. Suono Di Corda Spezzata
  10. Dormi Piccino
  11. Una Fetta Di Limone
  12. Benzina e Cerini
  13. Le Strade Di Notte
  14. Una Lettera
  15. La Cartolina Colorata
  16. La Conchiglia
  17. Trani a Gogo
  18. Gli Amici
  19. Una Stazione in Riva al Mare
  20. La Mamma del Gino
  21. Povera Gente
  22. Una Ragazzina
  23. Goganga
  24. Le Nostre Serate
  25. Porta Romana

CD 2

  1. Gli Imbroglioni
  2. Un Bacio a Metà
  3. La Ballata del Pedone
  4. Così Felice
  5. Il Sospetto
  6. E Giro, Giro
  7. La Maglietta
  8. Domani Ci Vediamo
  9. La Balilla
  10. Noi Due Stupidi
  11. Il Coscritto
  12. Amore Ti chiedo Un Favore
  13. Ferma Gli Occhi Nel Vuoto
  14. E la Città Non Lo Sa
  15. Lettera dalla Svizzera
  16. Gli Anni che Verranno
  17. Amore Difficile Amore
  18. Un Amore Vuol Dire
  19. Pieni Di Sonno
  20. Mai Mai, Valentina
  21. La Risposta al Ragazzo della Via Gluck
  22. Le Ore e le Stelle
  23. Ma Voi Ma Voi Ma Voi
  24. A'Pizza
  25. Snoopy Contro il Barone Rosso

 

CD 3

  1. E Allora Dai
  2. La Libertà di Ridere
  3. Suona Chitarra
  4. Un Uomo Che Dal Monte
  5. La Vita Dell'Uomo
  6. Immagini
  7. La Corsa
  8. Torpedo Blu 
  9. Il Truccamotori
  10. Ma Pensa Te
  11. Sai Com'è, No Com'è
  12. La Chiesa Si Rinnova
  13. Eppure Sembra un Uomo
  14. Com'è Bella la Città
  15. Il Riccardo
  16. Chissà Dove Te Ne Vai
  17. Donna Donna Donna
  18. La Moda Del Varietà
  19. Barbera e Champagne
  20. Vola Vola: il Signor G e Le Stagioni
  21. L'Ultima Bestia
  22. Oh Madonnina Dei Dolori
  23. I Bambini Stanno Benissimo
  24. Il Gatto Si Morde La Coda
  25. Papà Radio

 

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Oh Madonnina Dei Dolori

 

Testo Oh Madonnina Dei Dolori - 1970

 

O madonnina dei dolori
quanti dolori avete voi
o madonnina dei dolori
adesso vi racconto i miei

Voi siete piena di dolori
ma anch’io credete
non ne posso più
son sempre pieno di dolori
fisicamente sono molto giù

Era la festa di sant’Anna
quel giorno che mi innamorai
aveva solo quindici anni
quando sul fiume la portai

O madonnina dei dolori
o non l’avessi fatto mai
fu il più tremendo degli errori
l’amavo tanto e la sposai

Dopo dieci anni se n’è andata
con un signore di città
io dico a tutti che è partita
che non sta bene che ritornerà

Lei non capiva i miei dolori
si prese il figlio e se ne andò
o madonnina dei dolori
vi chiedo scusa se ho bevuto un po’

Vi chiedo scusa se ho anche pianto
avevo un figlio che non vedo mai
una domenica ogni tanto
a fare il padre come fai

E qui al paese che ci faccio
forse dovrei andare via
non ho neanche più il coraggio
di farmi vivo all’osteria


O madonnina dei dolori
quanti dolori avete voi…

 

Presente negli album: 

 

Prima del Signor G - Giorgio Gaber 1958/1970

Prima del Signor G - Giorgio Gaber 1958/1970

 

Dialogo Tra Un Impegnato E Un Non So 

Dialogo Tra Un Impegnato E Un Non So (1972/1973)

 
 
Io Se Fossi Gaber (1984/1985)
  • Creato il .

Anni Affollati

 

Testo Anni Affollati - 1981/1982

 

Anni affollati di idiomi di idioti 
di guerrieri e di pazzi e anni di esercizi
anni affollati di arroganza e di stucchevole bontà
di tentativi disperati anni affollati
di qualsiasi forma di incapacità.

Anni affollati per fortuna siete già passati

Ho fatto indigestione la mia testa è piena
dall’Africa all’America al mio letto
non c’è rimasto niente che non so.

Io sono così pieno da neanche ricordare
il giorno in cui lasciai una donna
o in cui una donna mi lasciò.

Anni affollati per fortuna siete già passati

E quanti ne ho mangiati di domani e di destini
e poi gli spazi aperti le donne solidali 
le erbe dopo i pasti l’orgasmo a tutti i costi 
con l’Arci non si è soli famiglia meneghina gli amici della Francia 
a scuola imparerò a ballare mi vien da vomitare.

Anni affollati degli ultimi dieci anni 
non riesco più a smaltirvi c’è troppo poco oblio 
anni affollati di gente che ha pensato a tutto 
senza mai pensare a un Dio.

Anni di gente informata e noiosa 
vi sbiadiranno gli anni 
che sbiadiscono ogni cosa.

Anni affollati di paure e ricatti di impossibili guerre 
anni affollati di mani sentenziose che maltrattano le chitarre 
anni affollati di spunti divertenti
che il giorno dopo diventano idiozie anni di terapie.

Anni affollati per fortuna siete giù passati.

Anni affollati disperati senza dignità 
di mendicanti un po’ arroganti e senza fisarmonica 
di chi rovescia tutto e poi si arrende alla domenica 
la Cina è un po’ scaduta Cian Cing l’han condannata
ma forse lo dovevano fare mi vien da vomitare.

 

Anni affollati degli ultimi dieci anni
non riesco più a smaltirvi c’è troppo poco oblio
anni affollati di gente che ha pensato a tutto 
senza mai pensare a un Dio.

Di troppe cose non so cosa farne 
per me che avrei bisogno
di poche immagini ma eterne.

Anni affollati oh anni affollati
anni affollati per fortuna siete giù passati
anni affollati per fortuna siete giù passati.

 

Dall'album Anni Affollati - tracce:

 

Anni Affollati 1981/1982

 

PRIMO TEMPO

  1. Anni Affollati
  2. Il Presente (prosa)
  3. Gildo
  4. L'Ultimo Uomo (prosa)
  5. Al Termine Del Mondo
  6. L'Illogica Allegria
  7. La Masturbazione (prosa)
  8. '1981'

 

SECONDO TEMPO

  1. Pressione Bassa
  2. L'Anarchico (prosa)
  3. Il Sosia
  4. Il Dilemma
  5. Il Porcellino (prosa)
  6. Io Se Fossi Dio
  7. Il Futuro (prosa)
  8. L'Attesa 

 

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