Testo La Legge - 1997/1998 1998/1999 1999/2000
La legge italiana è assai educativa, è dolce e paterna e un po’ permissiva, ma quando abbandona le buone maniere, a volte fa piangere a volte. Godere. La legge italiana che è ricca e abbondante, è molto distratta assai tollerante, ma quando si sveglia colpisce a piacere, si da un gran da fare e diventa. Potere.
La legge in un paese antico
in cui allo stato ci si crede poco
dove esplodono i valori nazionali
soltanto in occasione dei mondiali
Dove si avverte una coscienza vaga
del vivi del godi del chi se ne frega
che è l’unico orgoglio del vero italiano
ma che porta ogni volta a votare di meno
Ne han parlato alla Camera
e anche al Senato.
La legge in un paese amato
da per scontato il furto al supermercato
e cerca anche di non disturbare
l'onesto lavoro del contrabbandiere.
E non metter le cinture è un grave errore
soltanto se il vigile ha voglia di scherzare.
La legge c'è la legge non c'è.
La legge c'è la legge non c'è.
La legge in un paese da capire
con tante coste e con tanto mare
dove arrivano persino coi patini
milioni e milioni di clandestini
Dove i nostri operai sono poco pagati
grazie al buon lavoro dei sindacati
dove il geniale impegno del governo
é sviluppare il non-lavoro nel mezzogiorno.
Ne han parlato alla Camera
e anche al Senato.
La legge in un paese un po' in ribasso
dove le tasse siano un paradosso
dove chi paga tutto proprio tutto
é visto con stupore e con sospetto
dove è implicita l'antica usanza
di fare un buon accordo con la finanza.
La legge c'è la legge non c'è.
La legge c'è la legge non c'è.
La legge in un paese poco serio
dove non manca niente tranne il necessario
e la misura non ci sfiora affatto
e sui giornali si può scrivere di tutto.
Dove in occasione di drammi mondiali
noi modestia a parte siamo i più solidali.
Ne han parlato alla Camera
e anche al Senato.
La legge in un paese birichino
in cui ultimamente si ride di meno
dove ci sono i giochi del gran capitale
che è una specie di mafia però più legale.
Che noi senza perdere neanche una guerra
potremmo un giorno trovarci col culo per terra.
La legge c'è la legge non c'è.
La legge c'è la legge non c'è.
La legge in un paese irrazionale
dove si è ingorgato lo stato sociale
dove i diritti del pensionato e del malato
non li sa né il funzionario né l'impiegato
figuriamoci l'interessato.
Dove le carceri son così accoglienti
che non c'è più posto per altri delinquenti
dove senza isterie e con grande fermezza
ci si pone il problema della sicurezza.
Ne han parlato alla Camera
e anche al Senato.
La legge in un paese alla deriva
fa si che la giustizia sia un po' riflessiva
e per fare valere le tue ragioni
dovrai aspettare due o tre generazioni.
E nei tribunali in archivi segreti
c'è la storia d'Italia di tutti i partiti
e siccome nessuno è senza peccato
si può ricattare tutto lo Stato.
Di questo alla Camera non han parlato
e neanche al Senato.
Lo Stato c'è lo Stato non c'è.
Lo Stato c'è lo Stato non c'è.
Lo Stato c'è lo Stato non c'è.
Lo Stato c'è lo Stato non c'è.
Dall'album Un'Idiozia Conquistata a Fatica - tracce:
CD 1
- L'Ingenuo [prima parte] (prosa)
- Il Luogo Del Pensiero
- Il Successo (prosa)
- Il Filosofo Overground
- La Stanza Del Bambino (prosa)
- Il Grido
- Quello Che Perde Tutto (prosa)
- La Legge
- Secondo Me La Donna
- Proposito d'Amare
- Incontro (prosa)
- Io Conto
- L'Azalea (prosa)
- Il Potere Dei Più Buoni
- Il Pelo (prosa)
- Il Mercato (canzone-prosa)
CD 2