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Il Vecchio (prosa)

 

Testo Il Vecchio (prosa) - 1978/1979

 

Esterno giorno, sul muro di cinta della scuola, tre manifesti rossi. Tre esempla¬ri identici incollati l’uno accanto all’altro. Un discorso stampato in caratteri piccolissimi, ma con un titolo enorme ATTENZIONE CITTADINI un genere di letteratura che nessuno legge mai,  salvo di tanto in tanto, un vecchio signore, che si ferma, mette gli occhiali, decifra riga per riga fino alla fine. 
Poi si fa un po’ indietro scuotendo la testa, rimette gli occhiali nell’astuccio, rimette l’astuccio nel taschino, e riprende il cam¬mino con perplessità, chiedendosi, se l’essenziale non gli sia sfuggito.
Ogni tanto infatti spicca, come un fanale illuminante, qualche parola a lui sospetta. E la frase, che questa parola illumina, sembra per un istante nascondere molte cose ... o nessuna affatto.
Il meccanismo perfettamente oleato della vita, continua. L’omino è già lontano.

 

Dall'album Polli D'Allevamento - tracce:

 


Polli D'Allevamento 1978/1979 

 

PRIMO TEMPO

  1. Introduzione-prosa
  2. Timide Variazioni
  3. Chissà Nel Socialismo
  4. Prima Dell'Amore (prosa)
  5. L'Esperienza
  6. La Paura (prosa)
  7. La Pistola
  8. Il Vecchio (prosa)
  9. I Padri Miei
  10. I Padri Tuoi
  11. Gli Oggetti (prosa)
  12. La Festa

 

SECONDO TEMPO

  1. Situazione Donna (prosa)
  2. Eva Non E' Ancora Nata
  3. Dopo L'Amore (prosa)
  4. L'Uomo Non E' Fatto Per Stare Solo (canzone-prosa)
  5. L'Ingenuo (prosa)
  6. Polli D'Allevamento
  7. Il Palazzo (prosa)
  8. Salviamo 'Sto Paese
  9. Guardatemi Bene
  10. Il Suicidio (prosa)
  11. Quando E' Moda E' Moda
  12. Finale
  • Creato il .

I Padri Miei

 

Testo I Padri Miei - 1978/1979

 

I padri miei i padri che ci ho avuto io 
erano seri e prudenti
gli abiti grigi i modi calmi e misurati 
persino nei divertimenti.
 
Parlavano con le donne di casa 
con quell’aria da vecchi padroni 
quel tanto di distacco e di superiorità.
 
I padri miei appassionati di poesia 
nei loro antichi appartamenti 
sotto le lampade di vetro a sospensione 
dietro discreti paraventi
 
Parlavano e discutevano 
come vecchi europei ammuffiti 
imprigionati dal glicine e dalla stupidità.
 
I padri miei i padri che ci ho avuto io 
in un’Italia un po’ strana
non han potuto fare a meno di sognare 
l’Africa orientale italiana.
 
Nei padri miei c’è un'aria che assomiglia 
alle foto dei vecchi bersaglieri
che mostrano a colori la loro dignità.
 
I padri miei non ispiravano allegria
chiudevano le porte a tutto 
e per i giovani vivaci  esuberanti 
non avevano nessun rispetto.
 
Punivano e perdonavano 
come vecchi maestri di scuola 
suggestionati dal cuore
e dalla moralità.
 
Ma avevano una certa consistenza 
e davano l’idea di persone 
persone di un passato 
che se ne va da se.

 

Dall'album Polli D'Allevamento - tracce:

 


Polli D'Allevamento 1978/1979 

 

PRIMO TEMPO

  1. Introduzione-prosa
  2. Timide Variazioni
  3. Chissà Nel Socialismo
  4. Prima Dell'Amore (prosa)
  5. L'Esperienza
  6. La Paura (prosa)
  7. La Pistola
  8. Il Vecchio (prosa)
  9. I Padri Miei
  10. I Padri Tuoi
  11. Gli Oggetti (prosa)
  12. La Festa

 

SECONDO TEMPO

  1. Situazione Donna (prosa)
  2. Eva Non E' Ancora Nata
  3. Dopo L'Amore (prosa)
  4. L'Uomo Non E' Fatto Per Stare Solo (canzone-prosa)
  5. L'Ingenuo (prosa)
  6. Polli D'Allevamento
  7. Il Palazzo (prosa)
  8. Salviamo 'Sto Paese
  9. Guardatemi Bene
  10. Il Suicidio (prosa)
  11. Quando E' Moda E' Moda
  12. Finale
  • Creato il .

Così Felice

 

Testo Così Felice - 1964

 

Così felice
col vento nei capelli mi corri tra le braccia
soltanto per gioco
ma io io m’innamoro a poco a poco.

Così felice
mi porti il tuo sorriso mi sfiori con il viso
soltanto per gioco
ma io io m’innamoro a poco a poco.

Poi qualcosa più di un gioco
è nato a poco a poco
anche in te

Ti sei svegliata
una mattina 
innamorata di me.

Ricordi amore il vento su di noi
e il sole e il primo bacio
non era che un gioco 
è diventato amore a poco a poco.

Poi qualcosa più di un gioco
è nato a poco a poco
anche in te.

Ti sei svegliata
una mattina
innamorata di me.

Così felice
col vento nei capelli mi corri tra le braccia
non è solo un gioco è diventato amore
a poco a poco.

 

Presente negli album: 

 

Le Canzoni Di Giorgio Gaber 

Le Canzoni Di Giorgio Gaber

 

Rock' n' Roll, Amore e Storie Metropolitane

 

  • Creato il .

I Padri Tuoi

 

Testo I Padri Tuoi - 1978/1979

 

I padri tuoi i padri tuoi
i padri come potrei essere io
non sono austeri e riservati
si vestono più o meno come noi 
sono padri colorati
 
I padri tuoi si sentono vicini ai tuoi problemi
parlandone così da pari a pari 
senza fare i signori senza falsa dignità.
I padri tuoi

di cosa mai li puoi rimproverare 
non certo di un’assurda incomprensione
nemmeno di cattiva educazione o di abuso di potere
 
I padri tuoi 
che sembrano studenti un po’ invecchiati
non hanno mai creduto nel mito 
del mestiere del padre nella loro autorità.
i padri tuoi
 
In un’immagine sfocata un po’ allungata 
viene fuori senza alone di errori 
viene fuori viene fuori viene fuori
 
I padri tuoi 
son sempre più sensibili e corretti 
non hanno la mania di intervenire
puoi fare tutto quello che ti pare 
sono sempre più perfetti
 
I padri tuoi nel ruolo di moderni animatori
son tutti diventati libertari 
collezionano invenzioni innovazioni e attualità
i padri tuoi
 
In un immagine sfocata un po’ allungata 
viene fuori senza alone di errori 
viene fuori una figura pulita inconsueta
 
Corredata di nuovissimi umori
viene fuori viene fuori viene fuori
i padri tuoi i padri tuoi
 
I padri come potrei essere io 
come potrei essere io
come potremmo essere noi 
spalanchiamo le porte a tutto 
per il progresso del mondo
 
Noi che non siamo certo padri fascisti 
padri autoritari 
liberi e permissivi 
non rappresentiamo vecchie istituzioni
spalanchiamo le porte a tutto
per il risveglio del mondo
 
Noi così impegnati così pieni di rigore
allegramente noi compriamo 
biciclette da cross per i nostri figli
spalanchiamo le porte a tutto
per l’esultanza del mondo 
del solito mondo del solito
 
Noi che continuiamo a regalare
centinaia di palloni biliardini e macchinine giapponesi 
spalanchiamo le porte a tutto
per lo sviluppo del mondo
 
Noi che non facciamo nessuna resistenza
e che ci stravacchiamo nel benessere 
e nella mascherata della libertà
spalanchiamo le porte a tutto
per il trionfo del mondo
del solito mondo del solito mondo 
del solito mondo del solito
 
In un’immagine sfocata un po’ allungata 
viene fuori senza alone di errori
viene fuori una figura pulita quasi bianca dissanguata 
una presenza con pochissimo spessore 
che non lascia la sua traccia
una presenza di nessuna consistenza 
che si squaglia si sfilaccia
 
Viene fuori viene fuori una figura disossata
che a pensarci proprio bene nell’insieme dà l’idea di libertà
viene fuori viene fuori viene fuori
 
I padri tuoi i padri tuoi 
i padri tuoi i padri tuoi
i padri tuoi

 

Dall'album Polli D'Allevamento - tracce:

 


Polli D'Allevamento 1978/1979 

 

PRIMO TEMPO

  1. Introduzione-prosa
  2. Timide Variazioni
  3. Chissà Nel Socialismo
  4. Prima Dell'Amore (prosa)
  5. L'Esperienza
  6. La Paura (prosa)
  7. La Pistola
  8. Il Vecchio (prosa)
  9. I Padri Miei
  10. I Padri Tuoi
  11. Gli Oggetti (prosa)
  12. La Festa

 

SECONDO TEMPO

  1. Situazione Donna (prosa)
  2. Eva Non E' Ancora Nata
  3. Dopo L'Amore (prosa)
  4. L'Uomo Non E' Fatto Per Stare Solo (canzone-prosa)
  5. L'Ingenuo (prosa)
  6. Polli D'Allevamento
  7. Il Palazzo (prosa)
  8. Salviamo 'Sto Paese
  9. Guardatemi Bene
  10. Il Suicidio (prosa)
  11. Quando E' Moda E' Moda
  12. Finale
  • Creato il .

Gli Oggetti (prosa)

 

Testo Gli Oggetti (prosa) - 1978/1979

 

Nel frattempo gli oggetti erano andati al potere. 
La loro prima vittoria era stata il superamento del concetto di utilità, piano piano avevano occupato anche gli spazi più nascosti delle nostre case, e da lì ci spiavano. Nessuno se n’era accorto all’inizio, anzi, la loro silenziosa presenza sembrava piacevole e confortante, era difficile intuirne il senso sovversivo. Dopo anni di schiavitù gli oggetti tentavano la strada del dominio.
Non si sa da quali strati sia cominciata la rivolta, negli anni sessanta, il disco a quarantacinque giri fu una specie di Spartaco, ma già da tempo nei nostri salotti dominava la presenza dell'oggetto sapiens, mentre le sorelle Candy, più stupide e viscerali, occupavano sgarbatamente le cucine e le stanze da bagno.
Nessuno aveva compreso il loro piano diabolico. Appostati dietro le vetrine, gli oggetti ci sceglievano, selezionandoci in base al reddito. Nessuna riforma fiscale, avrebbe mai consentito una individuazione più precisa. 
Anche i più poveri, che finalmente, per la prima volta nella storia erano i privilegiati e forse gli unici a potersi salvare, avevano accumulato una gran serie di cazzate inutili. Non c’era più speranza per nessuno.
La resistenza dell’uomo era sporadica e soggettiva sì, troppo individuale, handi¬cappato nel fisico, stupidamente biodegradabile, debole fatto male, coi polpacci al posto sbagliato, che non riparano, mai capito perché non li hanno messi davanti, che quando picchi negli oggetti, stuc lo stinco. Cosa poteva pretendere l’uomo, così fragile così disfunzionale,  anche la riproduzione, bambino, delicato, nove mesi di tempo, parto, magari difficile forcipe. Loro. Plunc fatto. Bel vantaggio!
Senza parlare di altri vantaggi, sentimentalismo quasi niente, assoluta certezza ontologica, visione del mondo chiarissima, visione oggettiva.
La Candy ha la stessa percezione di me che ha anche il tostapane, tremendo, tutti d’accordo, avevano vinto. 
Anche la mia vecchia tabacchiera, che per anni mi aveva seguito come un maggiordomo fedele,  andava con loro. No, no da lei non me lo sarei mai aspettato. Dal tostapane si, tuc
antipatico. Ma lei, così sensibile, vederla partecipare a questa enorme sfilata di oggetti inanimati che avanzava vittoriosa dietro al suo leader naturale, la Candy.
La gente per la strada li osservava preoccupata. Gli schieramenti politici purtroppo, avevano cose più importanti a cui pensare. Era la fine, avevano vinto.
La chiesa, sempre sensibile, agli strani sconvolgimenti del tempo, come già aveva fatto molti anni prima con la donna, decise di concedere l’anima anche agli oggetti. E come allora, aveva rivalutato la figura della Madonna, ora aggiungeva al suo calendario una nuova festività, il Candy Day.

 

Dall'album Polli D'Allevamento - tracce:

 


Polli D'Allevamento 1978/1979 

 

PRIMO TEMPO

  1. Introduzione-prosa
  2. Timide Variazioni
  3. Chissà Nel Socialismo
  4. Prima Dell'Amore (prosa)
  5. L'Esperienza
  6. La Paura (prosa)
  7. La Pistola
  8. Il Vecchio (prosa)
  9. I Padri Miei
  10. I Padri Tuoi
  11. Gli Oggetti (prosa)
  12. La Festa

 

SECONDO TEMPO

  1. Situazione Donna (prosa)
  2. Eva Non E' Ancora Nata
  3. Dopo L'Amore (prosa)
  4. L'Uomo Non E' Fatto Per Stare Solo (canzone-prosa)
  5. L'Ingenuo (prosa)
  6. Polli D'Allevamento
  7. Il Palazzo (prosa)
  8. Salviamo 'Sto Paese
  9. Guardatemi Bene
  10. Il Suicidio (prosa)
  11. Quando E' Moda E' Moda
  12. Finale
  • Creato il .