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Quando Sarò Capace d'Amare

 

Testo Quando Sarò Capace d'Amare - 1995/1996

 

Quando sarò capace di amare 
probabilmente non avrò bisogno 
di assassinare in segreto mio padre 
né di far l'amore con mia madre in sogno.

Quando sarò capace di amare 
con la mia donna non avrò nemmeno 
la prepotenza e la fragilità 
di un uomo bambino.

Quando sarò capace di amare 
vorrò una donna che ci sia davvero 
che non affolli la mia esistenza 
ma non mi stia lontana neanche col pensiero.

Vorrò una donna che se io accarezzo 
una poltrona un libro o una rosa 
lei avrebbe voglia di essere solo 
quella cosa.

Quando sarò capace di amare 
vorrò una donna che non cambi mai 
ma dalle grandi alle piccole cose 
tutto avrà un senso perché esiste lei.

Potrò guardare dentro al suo cuore 
e avvicinarmi al suo mistero 
non come quando io ragiono 
ma come quando respiro

Quando sarò capace di amare 
farò l'amore come mi viene 
senza la smania di dimostrare 
senza chiedere mai se siamo stati bene.

E nel silenzio delle notti
con gli occhi stanchi e l'animo gioioso
percepire che anche il sonno è vita
e non riposo.

Quando sarò capace di amare 
mi piacerebbe un amore
che non avesse 
alcun appuntamento col dovere

Un amore senza sensi di colpa 
senza alcun rimorso 
egoista e naturale 
come un fiume che fa il suo corso

Senza cattive o buone azioni
senza altre strane deviazioni
che se anche il fiume le potesse avere 
andrebbe sempre al mare.

Così vorrei amare.

 

Dall'album E Pensare Che C'era Il Pensiero - tracce:

 

E Pensare Che C'era Il Pensiero 1995/1996 

 

PRIMO TEMPO 

  1. La Sedia Da Spostare (prosa)
  2. Mi Fa Male Il Mondo [prima parte]
  3. Questi Nostri Tempi (prosa)
  4. Isteria Amica Mia
  5. L'Equazione (prosa)
  6. Se Io Sapessi
  7. L'Abitudine
  8. La Realtà è Un Uccello (canzone-prosa)
  9. Qualcuno Era Comunista
  10. La Chiesa Si Rinnova (1995/1996)
  11. Io Come Persona

 

SECONDO TEMPO

  1. Un Uomo e Una Donna
  2. Sogno In Due Tempi (prosa)
  3. Canzone Della Non Appartenenza
  4. L'America
  5. E Pensare Che C'era Il Pensiero
  6. Quando Sarò Capace d'Amare
  7. Destra-Sinistra
  8. Mi Fa Male Il Mondo [seconda parte] (canzone-prosa)
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Barbera e Champagne

 

Testo Barbera e Champagne - 1970

 

Triste col suo bicchiere di barbera 
senza l’amore a un tavolo di un bar 
il suo vicino è in abito da sera 
triste col suo bicchiere di champagne. 

Son passate già quasi tre ore 
venga che uniamo i tavoli signor 
Voglio cantare e dimenticare 
coi nostri vini il nostro triste amor.

Barbera e champagne stasera beviam 
per colpa del mio amor pa ra pa pa 
per colpa del tuo amor pa ra pa pa.

Ai nostri dolor insieme brindiam 
col tuo bicchiere di barbera 
col mio bicchiere di champagne.

Com’eran tristi e soli quella sera 
senza le donne a un tavolo di un bar 
Longo Fanfani Moro e giù barbera 
Gianni Rivera Mao e giù champagne. 

Guardi stia attento lei mi sta offendendo
Uhelà come ti scaldi ma va’ là 
vieni balliamo insieme questo tango
balliamo insieme per dimenticar.

Barbera e champagne stasera beviam 
per colpa del mio amor pa ra pa pa 
per colpa del tuo amor pa ra pa pa. 

Ai nostri dolor insieme brindiam 
col tuo bicchiere di barbera 
col mio bicchiere di champagne.

Colpa di quel barista che è un cretino 
ci hanno cacciato fuori anche dal bar 
guarda non lo sapevo è già mattino 
si è fatto tardi ormai bisogna andar. 

Giusto però vorrei vederla ancora
io sono direttore all’onestà 
molto piacere vede io per ora 
sono disoccupato ma chissà.



Barbera e champagne stasera beviam 
per colpa del mio amor pa ra pa pa per 
colpa del tuo amor pa ra pa pa. 

Ai nostri dolor insieme brindiam 
col tuo bicchiere di barbera 
col mio bicchiere di champagne.

 

Presente negli album: 

 

 Rock' n' Roll, Amore e Storie Metropolitane  

Rock' n' Roll, Amore e Storie Metropolitane

 

Prima del Signor G - Giorgio Gaber 1958/1970

Prima del Signor G - Giorgio Gaber 1958/1970

 

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Destra-Sinistra

 

Testo Destra-Sinistra - 1995/1996

 

Le parole, definiscono il mondo, se non ci fossero le parole, non avemmo la possibilità di
parlare, di niente. Ma il mondo gira, e le parole stanno ferme, le parole si logorano invecchiano, perdono di senso, e tutti noi continuiamo ad usarle, senza accorgerci di parlare, di niente.

Tutti noi ce la prendiamo con la storia
ma io dico che la colpa è nostra
è evidente che la gente è poco seria
quando parla di sinistra o destra

Ma cos'é la destra cos'é la sinistra
Ma cos'é la destra cos'é la sinistra

Fare il bagno nella vasca è di destra
far la doccia invece è di sinistra
un pacchetto di Marlboro è di destra
di contrabbando è di sinistra

Ma cos'é la destra cos'é la sinistra

Una bella minestrina è di destra
il minestrone è sempre di sinistra
quasi tutte le canzoni son di destra
se annoiano son di sinistra

Ma cos'é la destra cos'é la sinistra

Le scarpette da ginnastica o da tennis
hanno ancora un gusto un po’ di destra
ma portarle tutte sporche e un po’ slacciate
è da scemi più che di sinistra

Ma cos'é la destra cos'é la sinistra

I blue-jeans che sono un segno di sinistra
con la giacca vanno verso destra
il concerto nello stadio è di sinistra
i prezzi sono un po’ di destra

Ma cos'é la destra cos'é la sinistra

La patata per natura è di sinistra
spappolata nel purè è di destra
la pisciata in compagnia é di sinistra
il cesso é sempre in fondo a destra.

Ma cos'é la destra cos'é la sinistra

La piscina bella azzurra e trasparente
è evidente che sia un po’ di destra
mentre i fiumi tutti i laghi e anche il mare
sono di merda più che sinistra

Ma cos'é la destra cos'é la sinistra

L’ideologia l’ideologia
malgrado tutto credo ancora che ci sia
è la passione l’ossessione della tua diversità
che al momento dove è andata non si sa
dove non si sa dove non si sa.

Io direi che il culatello è di destra
la mortadella è di sinistra
se la cioccolata svizzera é di destra
la nutella é ancora di sinistra.

Ma cos'é la destra cos'é la sinistra

La tangente per natura è di destra
col consenso di chi sta a sinistra
non si sa se la fortuna sia di destra
la sfiga è sempre di sinistra.

Ma cos'é la destra cos'é la sinistra

Il saluto vigoroso a pugno chiuso
è un antico gesto di sinistra
quello un po’ degli anni '20 un po’ romano
è da stronzi oltre che di destra

Ma cos'é la destra cos'é la sinistra

L’ideologia l’ideologia 
malgrado tutto credo ancora che ci sia
è il continuare ad affermare un pensiero e il suo perché
con la scusa di un contrasto che non c’è
se c'é chissà dov'è se c'é chissà dov'é.

Canticchiar con la chitarra è di sinistra
con il karaoke è di destra
I collant son quasi sempre di sinistra
il reggicalze é più che mai di destra

Ma cos'é la destra cos'é la sinistra


La risposta delle masse è di sinistra
con un lieve cedimento a destra
Son sicuro che il bastardo è di sinistra
il figlio di puttana è a destra

Ma cos'é la destra cos'é la sinistra

Una donna emancipata è di sinistra
riservata è già un po’ più di destra
ma un figone resta sempre un’attrazione
che va bene per sinistra o destra.

Ma cos'é la destra cos'é la sinistra

Tutti noi ce la prendiamo con la storia
ma io dico che la colpa é nostra
é evidente che la gente é poco seria
quando parla di sinistra o destra.

Ma cos'é la destra cos'é la sinistra
Ma cos'é la destra cos'é la sinistra

Destra sinistra
Destra sinistra
Destra sinistra
Destra sinistra 
Destra sinistra
Basta!

 

Dall'album E Pensare Che C'era Il Pensiero - tracce:

 

E Pensare Che C'era Il Pensiero 1995/1996 

 

PRIMO TEMPO 

  1. La Sedia Da Spostare (prosa)
  2. Mi Fa Male Il Mondo [prima parte]
  3. Questi Nostri Tempi (prosa)
  4. Isteria Amica Mia
  5. L'Equazione (prosa)
  6. Se Io Sapessi
  7. L'Abitudine
  8. La Realtà è Un Uccello (canzone-prosa)
  9. Qualcuno Era Comunista
  10. La Chiesa Si Rinnova (1995/1996)
  11. Io Come Persona

 

SECONDO TEMPO

  1. Un Uomo e Una Donna
  2. Sogno In Due Tempi (prosa)
  3. Canzone Della Non Appartenenza
  4. L'America
  5. E Pensare Che C'era Il Pensiero
  6. Quando Sarò Capace d'Amare
  7. Destra-Sinistra
  8. Mi Fa Male Il Mondo [seconda parte] (canzone-prosa)
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Il Mio Amico Aldo

 

Testo Il Mio Amico Aldo - 1959

 

(Fo) C’era una volta un bambino che si chiamava Aldo, che aveva due fratelli. Uno il più piccolo si chiamava Aldo, e l’altro Aldo. Questo bambino che si chiamava Aldo, era un bravo bambino, e giocava sempre con i suoi fratelli, e con un suo amico, che abitava al piano di sopra, un certo Aldo. Un giorno la mamma gli disse, Aldo, adesso che hai compito sei anni devi andare a scuola, questa sera vai a letto presto che domani ti accompagno. Verrà con noi anche tuo cugino Aldo, che viene anche lui a scuola. Così la mattina dopo, Aldo e suo  cugino andarono a scuola. Sulla porta della scuola incontrarono un bambino, accompagnato dal suo papà, che andava anche lui a scuola. Il bambino non il  papà. Io mi chiamo Aldo, gli disse Aldo che era un po’ un chiacchierone, anch’io mi chiamo Aldo disse quel bambino, e anche il mio papà si chiama Aldo.
Quando furono entrati in classe, il maestro domandò il nome a tutti i bambini, io mi chiamo Aldo, e lei signor maestro? Domandò quell’impertinente di Aldo. Mi chiamo Aldo anch’io, disse il maestro, in quel mentre, entrò il direttore che disse, come si chiama questo bel bambino? Si chiama Aldo come me, disse il maestro. Oh bella, disse il direttore, mi chiamo Aldo anch’io.  A mezzogiorno la mamma venne a prendere Aldo a scuola e gli disse, mi raccomando, stai composto a tavola, perché oggi c’è a colazione lo zio. Chi, domandò Aldo tutto contento, lo zio Aldo? No, disse la mamma, lo zio Giovanni. 



La storia che avete ascoltato
è una storia fatta per scherzo
ma uno scherzo che è anche un po’ vero
e lo sa il mondo intero.

Che tutti si chiamino Aldo
qualcosa in fondo vuol dire
vuol dire che tutti i bambini
son tutti bravi bambini.

 

Dall'album Rock' n' Roll, Amore e Storie Metropolitane - tracce: 

 

Rock' n' Roll, Amore e Storie Metropolitane

   

CD 1

  1. Ciao Ti Dirò
  2. Oh Bella Bambina
  3. Be Bop A Lula
  4. Non Dimenticar Le Mie Parole
  5. Buonanotte Tesoro
  6. Bambolina
  7. Geneviève
  8. Desidero Te
  9. Rock Della Solitudine
  10. L'alfabeto Del Cielo
  11. Non Arrossire
  12. La Ninfetta
  13. T'amo Così
  14. La Ballata Del Cerutti
  15. Suono Di Corda Spezzata
  16. Benzina e Cerini
  17. La Conchiglia
  18. Le Strade Di Notte
  19. Quei Capelli Spettinati
  20. Il Borsellino e La Valigia
  21. Patatina
  22. Una Fetta Di Limone
  23. Una Lettera
  24. Il Girasole Rosso
  25. La Cartolina Colorata
  26. Due Ninna Nanna
  27. Barbera e Champagne

 

CD 2

  1. Trani a Gogo
  2. Gli Amici
  3. Una Stazione in Riva al Mare
  4. Il Mio Amico Aldo
  5. La Mamma del Gino
  6. La Ballata del Pedone
  7. Goganga
  8. Le Nostre Serate
  9. Porta Romana
  10. Una Ragazzina
  11. Gli Imbroglioni
  12. Un Bacio a Metà
  13. Amore Mio
  14. Così Felice
  15. Noi Due Stupidi
  16. Grazie Tante
  17. C'è Una Cosa che Non Sai
  18. Il Sospetto
  19. E Giro, Giro
  20. Il Coscritto
  21. La Maglietta
  22. Amore Ti chiedo Un Favore
  23. Domani Ci Vediamo
  24. La Balilla
  25. Ferma Gli Occhi Nel Vuoto
  26. E la Città Non Lo Sa
  27. Torpedo Blu 
 
 
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Mi Fa Male Il Mondo [seconda parte] (canzone-prosa)

 

Testo Mi Fa Male Il Mondo [seconda parte] (canzone-prosa) - 1995/1996

 

Coro: mi fa male il mondo mi fa male il mondo 
mi fa male il mondo mi fa male il mondo

E non riesco a trovar le parole
per chiarire a me stesso e anche al mondo
cos’è che fa male…

Mi fa male, mi fa male essere lasciato da una donna... non sempre. Mi fa male l’amico, che mi spiega perché mi ha lasciato. Mi fanno male quelli che si credono di essere il centro del mondo, e non sanno che il centro del mondo sono io. Mi fa male quando mi guardo allo specchio.
Mi fa male anche quando mi dicono che mia figlia mi assomiglia molto fisicamente. Mi fa male per lei. Mi fanno male, quelli che sanno tutto... e prima o poi te lo dicono. Mi fanno male gli uomini esageratamente educati, distaccati formali. Ma mi fanno più male quelli che per essere autentici ti ruttano in faccia. Mi fa male essere così delicato, e non solo di salute. Mi fa male più che altro il fatto, che basta che mi faccia male un dente, che non mi fa più male il mondo. Mi fanno male, quelli troppo ricchi, quelli troppo poveri.
Mi fanno male anche quelli troppo così e così. Mi fa male l’IVA, le trattenute il 740, i commercialisti... mamma mia come mi fanno male i commercialisti! Mi fanno male le marche da bollo, gli sportelli, gli uffici, le code. Mi fa male quando perdo la patente e gli amici mi dicono: "Condoglianze". E gli impiegati quando vai lì, non alzano neanche la testa. E poi quando la alzano s’incazzano, perché gli fai perdere tempo. Ti trattano male, giustamente, siamo noi che sbagliamo, l’ufficio é sempre un altro, e poi un altro ancora, e poi le segretarie, i capiuffici, i funzionari i direttori, i direttori generali... Mi fa male la burocrazia, mi fa male l’apparato la sua mentalità, la sua arroganza. Mi fa male lo Stato! Come sono delicato!
Mi fa male il futuro dell’Italia, dell’Europa, del mondo. Mi fa male l’immanente destino del pianeta terra minacciato dal grande buco nell’ozono, dall’effetto serra e da tutte quelle tragedie planetarie, che al momento poi, a dir la verità, non mi fanno mica tanto male. Sarà perché mi fanno male le facce verdi, dei verdi. Mi fanno male i fax, i telefonini, i computer e la realtà virtuale, anche se non so cos’é. Mi fa male l’ignoranza, sia quella di andata che quella di ritorno. 
Mi fa male la scuola privata, ma anche quella pubblica non scherza, nonostante che il Ministero della Pubblica Istruzione abbia 1.200.000 dipendenti. Numericamente nel mondo,  l’ente é secondo soltanto all’esercito americano. Però!
Mi fa male la carta stampata, gli editori... tutti. Mi fanno male le edicole, i giornali, le riviste con i loro inserti: un regalino, un opuscolo, una cassetta, un gioco di società, un cappuccino e una brioche grazie.
Mi fanno male quelli che comprano tutti i giornali perché la realtà é pluralista. Nooo, non mi fa male la libertà di stampa. Mi fa male la stampa. Mi fa male che qualcuno creda ancora che i giornalisti, si occupino di informare la gente. I giornalisti, che vergogna! Cosa mettiamo oggi in prima pagina? Ma sì, un po’ di bambini stuprati. E’ un periodo che funzionano. Mi fanno male le loro facce presuntuose e spudorate, facce libere e indipendenti ma estremamente ma rispettose dei loro padroni, padroncini, facce da grandi missionari dell’informazione, che il giorno dopo guardano l’indice d’ascolto. Sì alla televisione, facce completamente a loro agio che si infilano le dita nelle orecchie e si grattano i coglioni. Sì, questi geniali opinionisti che gridano litigano,  si insultano, sempre più trasgressivi. Questi coraggiosi leccaculo travestiti da ribelli. E’ questa libertà di informazione che mi fa vomitare.  Come sono delicato!
Mi fa male, quando mi suonano il campanello di casa e mi chiedono di firmare per la pace nel mondo per le foreste dell’Amazzonia per le balene del Pacifico. E poi mi chiedono un piccolo contributo, offerta libera, soldi, tanti soldi per le varie ricerche, per la vivisezione per il terremoto nelle Filippine, per le suore del Nicaragua, per la difesa del canguro australiano. Devo fare tutto io! Mi fa male quando mi sento male.
Mi fa male che in un ospedale pubblico per fare una TAC ci vogliano in media sette mesi. Mi fa male che uno magari dopo sette mesi... (fischia)
Mi fa male la faccia assolutamente normale del professore che ti dice: ”Certo che privatamente, con un milione e due, si fa domani”. Mi fa male, anzi mi fa schifo chi specula sulla vita della gente. Mi fanno male quelli che dicono che gli uomini sono tutti uguali. Mi fanno male anche quelli che dicono che, il pesce più grosso, mangia il pesce più piccolo. Mi farebbe bene metterli nella vaschetta delle balene.
Mi fa male la grande industria, la media mi fa malino, la piccola non mi fa praticamente niente.
Mi fanno male i grandi evasori, i medi mi fanno malino, i piccoli fanno quello che possono.
Mi fa male che a parità di industriali stramiliardari, un operaio tedesco guadagna 2.800.000 lire al mese, e uno italiano 1.400.000. Ma, l’altro 1.400.000 dov’è che va a finire? Allo Stato, che ne ha così bisogno. Mi fa male che tra imposte dirette e indirette un italiano medio paghi, giustamente per carità, un carico di tributi tale, che se nel Medioevo, le guardie del re l’avessero chiesto ai contadini, sarebbero state accolte a secchiate di merda. Mi fa male che l’Italia, cioè voi, cioè io, siamo riusciti ad avere, non si sa bene come, due milioni di miliardi di debito. Eh si sa, un vestitino oggi, un orologino domani, basta distrarsi un attimo... e si va sotto di due milioni di miliardi. Questo lo sappiamo tutti eh. Ce lo sentiamo ripetere continuamente. Sta cambiando la nostra vita per questo debito che abbiamo. Ma con chi ce l’abbiamo? A chi li dobbiamo questi soldi? Questo non si sa. Questo non ce lo vogliono dire. No, no perché se li dobbiamo a qualcuno che non conta... va bè, gli abbiamo tirato un pacco e finita lì. Ma se li dobbiamo a qualcuno che conta... due milioni di miliardi... prepariamoci a pagare in natura. Mi fa male la violenza. Mi fa male la sopraffazione, la prepotenza, l’ingiustizia. 
A dir la verità mi fa male anche la giustizia. Un paese che ha una giustizia come la nostra, non sarà mai un paese civile. Io personalmente, piuttosto di avere a che fare con la giustizia preferisco essere truffato, imbrogliato, insultato, e al limite anche un po’ sodomizzato. Che magari mi piace anche.
Mi fanno male le facce dei, dei collaboratori di giustizia, dei pentiti... degli infami, insomma, che dopo aver ammazzato uomini donne e bambini, fanno l’atto di dolore... tre Pater, Ave e Gloria e chi s’é visto s’é visto. Mi fa male che tutto sia mafia.
Mi fa male non capire, perché animali della stessa specie si ammazzino tra di loro.
Mi fa male che in Bosnia, non ci sia il petrolio. Mi fa male chi crede che le guerre si facciano per ragioni umanitarie. Mi fa male anche chi muore in Somalia, in Ruanda, in Palestina, in Cecenia. Mi fa male chi muore.
Mi fa male chi dice, che gli fa male chi muore, e fa finta di niente sul traffico delle armi, che é uno dei pilastri su cui si basa il nostro amato benessere.
Mi fanno male le lobbies di potere, le logge massoniche, la P2. E la P1? No perché se c’é la P2, ci sarà anche la P1. Se no la P2 la chiamavano P1. No, quelli della P1 sono buoni, mansueti, come agnelli, in genere stanno a cuccia.
Mi fa male qualsiasi tipo di potere, quello conosciuto ma anche quello sconosciuto, sotterraneo, che poi é il vero potere. Mi fanno male le oscillazioni e i rovesci dell’alta finanza. Più che male mi fanno paura, perché mi sento nel buio, non vedo le facce. Nessuno ne parla, nessuno sa niente, sccc. Sono gli intoccabili. Facce misteriose che tirano le fila di un meccanismo invisibile, talmente al di sopra di noi, da farci sentire legittimamente esclusi. E lì, in chissà quali magici e ovattati saloni, che a voce bassa e con modi raffinati, si decidono le sorti del nostro mondo. Dalle guerre di liberazione, ai grandi monopoli, dalle crisi economiche, alle cadute dei muri, ai massacri più efferati. Mi fa male quando mi portano il certificato elettorale. Mi fa male la democrazia, questa democrazia che é l’unica che io conosca. Mi fa male la prima Repubblica, la seconda, la terza, la quarta.
Mi fanno male i partiti. Più che altro tutti. Mi fanno male i politici sempre più viscidi, sempre più brutti. Mi fanno male i loro modi accomodanti imbecilli ruffiani. E come sono vicini a noi elettori, come ci ringraziano, come ci amano. Ma sì, io vorrei anche dei bacini, dei morsi sul collo, certo, per capire bene che lo sto prendendo nel culo. Tutti, tutti l’abbiamo sempre preso nel culo... da quelli di prima, da quelli di ora, da tutti quelli che fanno il mestiere della politica, che ogni giorno sono lì a farsi vedere. Ma certo, hanno bisogno di noi, che li dobbiamo appoggiare, preferire, li dobbiamo votare, in questo ignobile carosello, in questo grande libero mercato delle facce. Facce facce... facce che lasciano intendere di sapere tutto e non dicono niente. Facce che non sanno niente e dicono di tutto. Facce suadenti e cordiali con il sorriso di plastica. Facce esperte e competenti che crollano al primo congiuntivo
Facce compiaciute e vanitose che si auto incensano come vecchie baldracche. Facce da galera che non sopportano la galera e si danno malati. Facce che dietro le belle frasi hanno un passato vergognoso da nascondere. Facce da bar che ti aggrediscono con un delirio di sputi e di idiozie. Facce megalomani da ducetti dilettanti. Facce ciniche da scuola di partito allenate ai sotterfugi e ai colpi bassi. Facce che hanno sempre la risposta pronta e non trovi mai il tempo di mandarle a fare in culo. Facce che straboccano solidarietà. Facce da mafiosi che combattono la mafia. Facce da servi intellettuali, da servi gallonati, facce da servi e basta. Facce scolpite nella pietra, che con grande autorevolezza sparano cazzate. Non c’é neanche una faccia, neanche una, che abbia dentro con il segno di un qualsiasi ideale; una faccia che ricordi, il coraggio il rigore, l’esilio, la galera. No. C’é solo l’egoismo incontrollato, la smania di affermarsi, il denaro, l’avidità più schifosa, dentro a queste facce impotenti e assetate di potere, facce che ogni giorno assaltano la mia faccia in balia di tutti questi nessuno. E voi credete ancora che contino le idee. Ma quali idee?
La cosa che mi fa più male, é vedere le nostre facce, con dentro le ferite, di tutte le battaglie che non abbiamo fatto.
E mi fa ancora più male vedere le facce dei nostri figli, con la stanchezza anticipata di ciò che non troveranno. Sì, abbiamo lasciato in eredità forse un normale benessere, ma non abbiamo potuto lasciare, quello che abbiamo dimenticato di combattere, e quello che abbiamo dimenticato di sognare. Bisogna assolutamente trovare il coraggio di abbandonare i nostri miseri egoismi, e cercare, un nuovo slancio collettivo, magari scaturito proprio dalle cose che ci fanno male, dai disagi quotidiani, dalle insofferenze comuni, dal nostro rifiuto. Perché un uomo solo, che grida il suo no, é un pazzo, milioni di uomini che gridano lo stesso no, avrebbero la possibilità di cambiare veramente il mondo.

Mi fa male il mondo 
Mi fa male il mondo

Mi fa bene comunque credere 
che la fiducia non sia mai scomparsa
e che d'un tratto ci svegli un bel sogno 
e rinasca il bisogno di una vita diversa

Mi fa male il mondo mi fa male il mondo

Mi fa bene comunque illudermi 
che la risposta sia un rifiuto vero 
che lo sfogo dell'intolleranza 
prenda consistenza e diventi un coro.

Mi fa male il mondo mi fa male il mondo

Ma la rabbia che portiamo addosso 
è la prova che non siamo annientati 
da un destino così disumano 
che non possiamo lasciare ai figli e ai nipoti.

coro: mi fa male il mondo G: mi fa male
coro: mi fa male il mondo G: mi fa male il mondo

Mi fa bene soltanto l'idea 
che si trovi una nuova utopia 
litigando col mondo.

 

Dall'album E Pensare Che C'era Il Pensiero - tracce:

 

E Pensare Che C'era Il Pensiero 1995/1996 

 

PRIMO TEMPO 

  1. La Sedia Da Spostare (prosa)
  2. Mi Fa Male Il Mondo [prima parte]
  3. Questi Nostri Tempi (prosa)
  4. Isteria Amica Mia
  5. L'Equazione (prosa)
  6. Se Io Sapessi
  7. L'Abitudine
  8. La Realtà è Un Uccello (canzone-prosa)
  9. Qualcuno Era Comunista
  10. La Chiesa Si Rinnova (1995/1996)
  11. Io Come Persona

 

SECONDO TEMPO

  1. Un Uomo e Una Donna
  2. Sogno In Due Tempi (prosa)
  3. Canzone Della Non Appartenenza
  4. L'America
  5. E Pensare Che C'era Il Pensiero
  6. Quando Sarò Capace d'Amare
  7. Destra-Sinistra
  8. Mi Fa Male Il Mondo [seconda parte] (canzone-prosa)
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