Testo La Realtà è Un Uccello (canzone-prosa) - 1995/1996
Da quando è nato l’uomo è un cacciatore
affascinato da prede sempre nuove.
Alla ricerca di qualcosa da inventare
un cacciatore che spara al mondo che si muove.
G. coro: la realtà è un uccello che non ha memoria
devi immaginare da che parte va.
coro: la realtà è un uccello che non ha memoria
devi immaginare da che parte va.
E’ un uccello strano che mi gira intorno
è da tanto tempo che gli do la caccia
ma non ha abitudini questa bestiaccia
non conosce regole né fedeltà
coro: la realtà è un uccello che non ha memoria
devi immaginare da che parte va.
Sono affascinato da un uccello strano
che non è mai uguale che non ha passato.
Devo anticiparlo devo inseguirlo
altrimenti muoio di normalità
coro: la realtà è un uccello che non ha memoria
devi immaginare da che parte va.
Va la mia realtà
come una storia che va avanti e quando credi di afferrarla
è già più in la.
E’ proprio vero che la vita è permalosa
se mi fermo lei si offende si nasconde
e non è più la mia realtà.
coro: la realtà è un uccello che non ha memoria
devi immaginare da che parte va.
E’ un uccello strano che mi gira intorno
non conosce regole né fedeltà.
coro: la realtà è un uccello che non ha memoria
devi immaginare da che parte va.
G. coro: la realtà è un uccello che non ha memoria
devi immaginare da che parte va.
La realtà, che passione eh!
Ma che cos’é questa cosa che l’uomo insegue disperatamente come un cacciatore? Sì sì lo so tutto é realtà. Voglio dire che ne so, se per la strada mi cade un vaso di fiori sulla testa, certo che é reale! Ma non é importante. Oddio la botta in testa insomma... ma voglio dire la realtà, é quel vaso lì? No quella é una disgrazia che é capitata a me. Non conta
Non so se per esempio un amico ti racconta che sua moglie é scappata con l’idraulico. Molto caro e neanche bravo, devo dire. Il mio amico é rimasto sconvolto, per mesi. Poi ha trovato un altro idraulico ecco, ma voglio dire, la realtà, é la donna del mio amico? No, quella é una disgrazia che é capitata a lui, non conta. Conta solo quello che riguarda tutti quello che riguarda il mondo.
Ah ma allora la realtà é la politica! No quella é una disgrazia che é capitata a tutti.
E non se ne esce! E’ più facile smettere di fumare, che smettere di leggere i giornali. Anche ridurre gradualmente é difficilissimo. Io, da dieci quotidiani al giorno ero passato a sette. Stavo già meglio. Poi una sera, una cena una discussione, gli amici, ah, il giorno dopo quindici. Anche “L’Osservatore Romano”.
E’ così è così, se perdi un telegiornale sei rovinato. “Il decreto, é passato non é passato, o ci hanno ripensato?” “Ma non lo so, sono rimasto indietro di un giorno, é cambiato tutto!”
Ecco lo sapevo basta distrarsi un attimo che sei tagliato fuori, che figura. No, no, io i telegiornali me li guardo tutti.
Comincio alle 19, con Emilio Fede, che mi mette subito di buon umore, anche troppo. Per fortuna dall’altra parte c’é già il TG3 che é un bel mattone, e un po’ di qua e un po’ di là, vado pari. Alle 19.30 c’é Liguori bello acido e velenoso, che costituisce un’ottima preparazione per lo spigliato TG2, otto meno un quarto. E finalmente, alle otto, il classico l’ufficiale l’immortale (parapa parapa) il TG1. E’ chiaro a questo punto le notizie le so a memoria, ma la Gruber come si fa a perderla!
Devo dire che però, c’ho un dolorino. E sì, perché alla stessa ora dall’altra parte c’é Mentana, il più moderno, il più scattante praticamente un disc-jockey. E lì, mi viene in aiuto la tecnologia, me lo registro.
A dir la verità, io i telegiornali me li sono registrati tutti, ogni tanto me li ripasso. Me li sono registrati tutti dal giorno in cui Di Pietro, ha arrestato Chiesa. Adesso ho saputo, che sta per uscire quello in cui Chiesa arresta Di Pietro. Lo aspetto con ansia! È inutile, ormai io la politica ce l’ho nel sangue. Non ne posso fare a meno. Ho provato a distrarmi, a fare altre cose, sono andato al cinema alla partita, sono via con la testa non sto attento. Ho provato ad andare a teatro, gli attori. Pannella, altra classe. Le ho provate tutte, ho provato anche a scopare. Mi viene in mente la Pivetti!
E’ così e purtroppo più sai, più ti accorgi di non sapere. Perché io lo so che c’é chi ne sa più di me. Maledizione sanno tutto, c’è gente che conosce a memoria tutte le possibili formazioni di governo, e te le snocciola lì come niente. Berlusconi Pivetti Scognamiglio. Fini sulla fascia destra. Pannella libero. Mica tanto. Dini stopper. D’Alema sulla sinistra tornante, su Prodi che svaria al centro. Dietro le punte, Buttiglione, piedi buoni. Testa meno. Avanti c’è Bertinotti, molto avanti, troppo avanti. Spesso finisce in fuorigioco. Arbitro Oscar Luigi Scalfaro. Bossi fuori … di testa proprio! Che tifo che passione.
La gente sente che deve partecipare, non può mancare a un appuntamento così importante. Ci mette dentro tutto il suo vigore la sua energia il suo impegno. Perché qui si tratta delle sorti del Paese, del nostro futuro. La gente litiga si insulta si accapiglia. Perché qui si tratta della nostra vita della nostra realtà.
La realtà, che parola eh, così semplice e così piena di sfaccettature e di ambiguità, che spesso si rischia di non capire bene di che cosa ci stiamo occupando. Più si va avanti, più si ha la sensazione che la politica non abbia niente a che vedere con la sfera della morale. Non ci sono buoni e cattivi nella politica. E’ sempre stata e sarà sempre, una questione di rapporti di forza, un volgarissimo gioco di potere, che quasi mai c’entra con la vita vera.
Ma é possibile, che la nostra visione del mondo non vada oltre a queste miserie, a queste opinioni interessate, a questo chiacchiericcio inutile, a questi bisticci isterici e senza senso.
Forse, tutto quello che ci circonda é soltanto una specie di, grande confusione deviante, dove ogni soggetto ogni aggregazione ogni cultura, ormai non riesce più né a pensare né a vedere né a parlare, se non con il linguaggio, di quella confusione deviante, che non ci permetterà mai di capire, il vero valore delle cose e che noi abusivamente continuiamo a chiamare, realtà.
G. coro: la realtà è un uccello che non ha memoria
devi immaginare da che parte va.
coro: la realtà è un uccello che non ha memoria
devi immaginare da che parte va.
E’ un uccello strano fuori dagli schemi
che non è sensibile ai miei richiami
il suo volo è pieno di contraddizioni
e non ha problemi di moralità.
coro: la realtà è un uccello che non ha memoria
devi immaginare da che parte va.
Io mi nutro solo di un uccello strano
è da tanto tempo che gli do la caccia
vivo per colpire quella bestiaccia
altrimenti muoio di inutilità
coro: la realtà è un uccello che non ha memoria
devi immaginare da che parte va.
Va la mia realtà come la vita che mi sfugge
ed io mi aggrappo come un naufrago qua e la.
Il mio destino è quest’ affanno è questa corsa
verso il vero per scoprire quel mistero
che da sempre è la realtà.
coro: la realtà è un uccello che non ha memoria
devi immaginare da che parte va.
Noi crediamo ancora ai grandi ideali ai grandi schieramenti
la realtà è più avanti.
coro: la realtà è un uccello che non ha memoria
devi immaginare da che parte va.
Noi crediamo ancora alla gente onesta agli uomini efficienti
la realtà è più avanti.
coro: la realtà è un uccello che non ha memoria
devi immaginare da che parte va.
Noi crediamo ancora alle facce nuove ai partiti giusti. Siamo di destra siamo di sinistra
siamo democratici siamo progressisti
la realtà è più avanti.
Siamo sempre indietro la realtà è più avanti.
Siamo sempre indietro la realtà è più avanti.
La realtà è un uccello che non ha memoria
devi immaginare da che parte va.
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