DISCOGRAFIA
L'Equazione (prosa)
Testo L'Equazione (prosa) - 1995/1996
E quando fuori dalla tua finestra il cielo si fa più grigio.
E quando dentro ai tuoi pensieri si insinua un senso di amarezza.
E quando avverti una crescente mancanza di energia.
E quando ti senti profondamente solo... ecco, quello è il giorno dell’appuntamento con il bilancio della tua vita. Generalmente non é un bel giorno... e non tanto perché il cielo si fa un po' più grigio... quanto perché tu, ti fai un po' più schifo.
Dunque: il lavoro, bè il lavoro non manca. Voglio dire, c'é anche chi ce l'ha. Ma in genere non gode. L'impegno sociale morale civile, mi viene da ridere. La salute finché uno ce l'ha non ci pensa. Non resta che l'amore, la sfera degli affetti dei sentimenti. Che forse dentro, é la cosa che conta di più. E poi quella almeno, ce la scegliamo da noi. Un disastro!
Ma se si fallisce sempre, ci sarà una ragione. Dov’è che si sbaglia? Eh? Colpa mia... colpa tua... no, io a quelle cose lì non ci credo. L’errore dev’essere prima. Non una cosa recente. Probabilmente da bambino, un errore che ha influenzato tutta la nostra vita affettiva. Chi lo sa? Forse, il famoso Edipo. Forse, mamma ce n'é una sola. Anche troppa. Oppure nonni, zii fratelli, insomma figure, fotografie dell'infanzia che rimangono dentro di noi per tutta la vita.
Sì, un errore innocente impercettibile, che poi col tempo si è ripetuto moltiplicato ingigantito, fino a diventare gravissimo, irreparabile.
Già, ma perché l’errore si ingigantisce? Dev’essere un po’ come quando a scuola, facevamo le equazioni algebriche. Cioè, tu fai uno sbaglietto una svista, un più o un meno, chi lo sa... E’ che poi te lo porti dietro, e nella riga sotto cominci già a vedere degli strani numeri. E dici, va bè tanto poi si semplifica. E poi numeri sempre più brutti più grossi, sgraziati anche. Addirittura enormi, incontenibili, schifosi.
E quando dentro ai tuoi pensieri si insinua un senso di amarezza.
E quando avverti una crescente mancanza di energia.
E quando ti senti profondamente solo... ecco, quello è il giorno dell’appuntamento con il bilancio della tua vita. Generalmente non é un bel giorno... e non tanto perché il cielo si fa un po' più grigio... quanto perché tu, ti fai un po' più schifo.
Dunque: il lavoro, bè il lavoro non manca. Voglio dire, c'é anche chi ce l'ha. Ma in genere non gode. L'impegno sociale morale civile, mi viene da ridere. La salute finché uno ce l'ha non ci pensa. Non resta che l'amore, la sfera degli affetti dei sentimenti. Che forse dentro, é la cosa che conta di più. E poi quella almeno, ce la scegliamo da noi. Un disastro!
Ma se si fallisce sempre, ci sarà una ragione. Dov’è che si sbaglia? Eh? Colpa mia... colpa tua... no, io a quelle cose lì non ci credo. L’errore dev’essere prima. Non una cosa recente. Probabilmente da bambino, un errore che ha influenzato tutta la nostra vita affettiva. Chi lo sa? Forse, il famoso Edipo. Forse, mamma ce n'é una sola. Anche troppa. Oppure nonni, zii fratelli, insomma figure, fotografie dell'infanzia che rimangono dentro di noi per tutta la vita.
Sì, un errore innocente impercettibile, che poi col tempo si è ripetuto moltiplicato ingigantito, fino a diventare gravissimo, irreparabile.
Già, ma perché l’errore si ingigantisce? Dev’essere un po’ come quando a scuola, facevamo le equazioni algebriche. Cioè, tu fai uno sbaglietto una svista, un più o un meno, chi lo sa... E’ che poi te lo porti dietro, e nella riga sotto cominci già a vedere degli strani numeri. E dici, va bè tanto poi si semplifica. E poi numeri sempre più brutti più grossi, sgraziati anche. Addirittura enormi, incontenibili, schifosi.
E alla fine: X = 472.827.324 / √87.225.035 + C
E ora prova un po’ a semplificare.
Non c’è niente da fare. La matematica deve avere una sua estetica: X = 2. Bello, la semplicità.
Forse, per fare bene un’equazione é sufficiente avere delle buone basi. Ma per fare una storia d’amore vera e duratura, è necessario essere capaci di scrostare quella vernice indelebile, con cui abbiamo dipinto i nostri sentimenti.
Dall'album E Pensare Che C'era Il Pensiero - tracce:
PRIMO TEMPO
- La Sedia Da Spostare (prosa)
- Mi Fa Male Il Mondo [prima parte]
- Questi Nostri Tempi (prosa)
- Isteria Amica Mia
- L'Equazione (prosa)
- Se Io Sapessi
- L'Abitudine
- La Realtà è Un Uccello (canzone-prosa)
- Qualcuno Era Comunista
- La Chiesa Si Rinnova (1995/1996)
- Io Come Persona
SECONDO TEMPO