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Pressione Bassa

 

Testo Pressione Bassa - 1981/1982

 

Purtroppo ogni mattina mi sveglio
è ovvio sto già incominciando a odiare un po’ il mondo 
la luce mi nuoce ci ho male alle ossa 
tra l’altro ho la pressione bassa

Schiaffeggio contro voglia la sveglia 
mi alzo e vado a pisciare di pessimo umore 
da anni la scena è sempre la stessa 
per forza ho la pressione bassa

Oltre a tutto dev’essere festa 
vorrei essere come una talpa che vegeta e basta 
ma lo specchio del bagno è spietato e mi attende 
non c’è niente di meglio di un uomo in mutande

Ci ho l’ansia ci ho l’ansia ci ho l’ansia 
ci ho l’ansia

Devo dire non c’è neanche un piacere 
che mi può sublimare 
forse un grande amore in barca a vela nei mari del sud 
soli nella natura lei era Eva e io Robin Hood

Mentre invece son qui in via Pacini
mamma mia come sono malato ci ho tanti problemi
sono pallido e grigio neanche al mare miglioro
non divento dorato tutt’al più grigio scuro

Ci ho l’ansia ci ho l’ansia ci ho l’ansia 
ci ho l’ansia

Ci ho anche un sacco di cose arretrate 
devo fare di tutto 
quasi quasi la cosa migliore 
è tornarsene a letto

Domenica mattina che pena
sdraiato mi sento pesante e penso alla gente 
che compra le paste che ascolta la messa 
anche il mondo ha la pressione bassa

 

Dall'album Anni Affollati - tracce:

 

Anni Affollati 1981/1982

 

PRIMO TEMPO

  1. Anni Affollati
  2. Il Presente (prosa)
  3. Gildo
  4. L'Ultimo Uomo (prosa)
  5. Al Termine Del Mondo
  6. L'Illogica Allegria
  7. La Masturbazione (prosa)
  8. '1981'

 

SECONDO TEMPO

  1. Pressione Bassa
  2. L'Anarchico (prosa)
  3. Il Sosia
  4. Il Dilemma
  5. Il Porcellino (prosa)
  6. Io Se Fossi Dio
  7. Il Futuro (prosa)
  8. L'Attesa 

 

 

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Un Amore Vuol Dire

 

Testo Un Amore Vuol Dire - 1965

 

Un amore vuol dire
saper voler bene
un amore vuol dire
capirsi di più

E se un giorno i tuoi occhi
mi diranno 
che tu mi ami un po' meno

Mi farà molto male 
ma sarà colpa mia
non ho saputo amarti
come dovevo amarti

Un amore vuol dire
saper voler bene
un amore vuol dire
capirsi di più

E se un giorno io saprò
dai tuoi occhi 
che devo lasciarti per sempre

Lo farò con dolore
ma sarà colpa mia
mi hai dato tanto amore
io l’ho gettato via

Un amore vuol dire
saper voler bene
se qualcuno ti ama
tu ama di più

 

Presente negli album: 

 

Mina e Gaber. Un'ora Con Loro

 Mina e Gaber. Un'ora Con Loro

 

Collezione Singoli 1965/1967

Collezione Singoli 1965/1967

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L'Anarchico (prosa)

 

Testo L'Anarchico (prosa) - 1981/1982

 

Anarchico a me? Ahahah, sono un demonio io, una belva umna, altro che anarchico. Sono dotato di una tale dose di cattiveria, da affossare tutte le guerre del mondo. Sono anche brutto, per rappresaglia. Fascino zero, forse sono malato di fegato, ma non mi curo, così imparano. 
Gli anarchici amano l’umanità, sono una merda io, altro che anarchico. A me  l'umanità,
mi piace guardarla dall'alto. 
A volte, spengo la luce, e mi metto alla finestra. Ridicoli loro eh, curano la facciata, e qualche volta anche il didietro, e io invece da qui li vedo ribaditi, spiaccicati sul   marciapiede, schifosi, con le gambette che escono dalle spalle. Ptu ptu ptu, bisogna renderle chiare le superiorità morali, anche con fatti materiali, se no si afflosciano, le superiorità. Solo così si spiegano i campanili, e le torri Eiffel. 
Qualcuno dice, andare a Dio.. Guardare sotto, ptu, dalla torre Eiffel, fiuuuu bum, Quando si è sullo stesso piano degli uomini, è difficile considerarli come delle formiche. Ti sfiorano, ti accarezzano, ti entrano dentro. Che schifo, ci si affeziona, non c’è niente di peggio dell’amore,  me lo devo ricordare, sono una merda io. Ptu ptu ptu Che c’è eh? Guardano in su, stupidini è il tempo che è cattivo? No, sono io che sono una merda. Ptu ptu ptu.
I bambini, come li odio i bambini, coi bambini è più difficile, è come bocciare il pallino  ptu tu, ci vorrebbe l'anticipo. ptu, ptu, ma cresceranno, eh. Gli verranno dei bei testoni, e allora io, den den den, ptu, guarda, guarda come corrono, mai che vadano sotto una macchina, mai. Io sono per le macchine, per forza sono una merda. Dai, dai... è lì è tuo  prendilo prendilo prendilo, l’ha mancato guarda, negati, non ne prendono mai uno. No, una volta uno l'hanno preso, non era un bambino, no, era un anziano. Meglio che niente.....Uuuuu, l'ambulanza, e io, giù che arrivo primo,  uuuuu, l’ambulanza, e allora pà, sono arrivato lì primo, l’ho visto lì per terra, ho visto tutto quel sangue, quanto, quanto sangue, stai calmo mi dicevo, non è niente, non è più commovente di un po' di smalto fresco dai, fai conto che gli abbiano dipinto la faccia di rosso... tutto qui... sono una merda 
Ad un certo punto, ho sentito una sporca dolcezza, una schifosa pietà, prendermi alla nuca, e anche alle gambe, e blblblbl son svenuto. Sono una merda, mi sono risvegliato in farmacia, erano gentili, mi davano da bere, mi davano delle gran pacche sulle spalle, mi volevano bene. Noooo, son scappato li ho insultati, sono corso a casa terrorizzato, per un attimo, anche se soloper un attimo, ho avuto paura, di non essere neanche una merda.

 

Dall'album Anni Affollati - tracce:

 

Anni Affollati 1981/1982

 

PRIMO TEMPO

  1. Anni Affollati
  2. Il Presente (prosa)
  3. Gildo
  4. L'Ultimo Uomo (prosa)
  5. Al Termine Del Mondo
  6. L'Illogica Allegria
  7. La Masturbazione (prosa)
  8. '1981'

 

SECONDO TEMPO

  1. Pressione Bassa
  2. L'Anarchico (prosa)
  3. Il Sosia
  4. Il Dilemma
  5. Il Porcellino (prosa)
  6. Io Se Fossi Dio
  7. Il Futuro (prosa)
  8. L'Attesa 

 

 

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Il Sosia

 

Testo Il Sosia - 1981/1982

 

Fuori c’era un bel cortile poi le grandi scale 
e c’era il vento e gli alberi di mele.

Si fece notte e un uomo della mia statura 
e forse della mia presenza
mi conduceva in un’insenatura
che a un certo punto diventava la mia stanza.

Lì c’era tutta la mia vita
che per la prima volta mi si rivelava
e c’era un grande specchio che indifferente 
mi duplicava.

L’uomo della mia statura e della mia presenza
forse troppo familiare forse troppo somigliante 
mi stava accanto e non faceva niente.

Mi giunse la sua voce che assomigliava un po’ alla mia 
ma era più ingrata e senza sfumature 
con certe fastidiose intonazioni
che sento a volte nelle mie registrazioni.

Ma più che altro mi spaventò il suo volto 
tremendamente uguale al mio 
non ebbi più alcun dubbio 
quell’uomo ero senz’altro io.

E allora io mi vidi cosi brutto e scoperto 
che fui preso dal terrore
e mi scoppiava il cuore come fosse un infarto.

E lui rideva e poi sputava l’aria
con una calcolata cattiveria
e quella smorfia era la mia copia speculare 
cosi imbruttita e repellente da far orrore.

Odio il tuo viso che è la mia caricatura 
odio la tua voce che è la mia scimmiottatura 
odio l’arroganza della tua idiozia 
odio la tua stupida parola che è la mia.

Ma lui restava immobile a guardare 
poi prese a parlare esageratamente adagio
mi disse che era logico e normale 
che in quella notte di casuale sortilegio 
avevo avuto il privilegio di conoscere il male.


Fuori non c’era più il cortile né le grandi scale 
e nemmeno il vento e gli alberi di mele.

Era come un sogno che svapora
che quando lo racconti 
non riesci neanche a ricordarti
fuori mi aspettavano altri sogni altri infarti.

 

Dall'album Anni Affollati - tracce:

 

Anni Affollati 1981/1982

 

PRIMO TEMPO

  1. Anni Affollati
  2. Il Presente (prosa)
  3. Gildo
  4. L'Ultimo Uomo (prosa)
  5. Al Termine Del Mondo
  6. L'Illogica Allegria
  7. La Masturbazione (prosa)
  8. '1981'

 

SECONDO TEMPO

  1. Pressione Bassa
  2. L'Anarchico (prosa)
  3. Il Sosia
  4. Il Dilemma
  5. Il Porcellino (prosa)
  6. Io Se Fossi Dio
  7. Il Futuro (prosa)
  8. L'Attesa 

 

 

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Una Canzone Come Nasce

 

Testo Una Canzone Come Nasce - 1965

 

Una canzone di preciso non sai bene che cos’è

come nasce come cresce non si sa.
Son tante note in fila indiana che ti chiedono di uscire
dalla mente e dal cuore chi lo sa.

Matura come l’uva
ai raggi dell’amore
e tu l’assaggi ti ubriachi
e canti canti canti canti canti.

Una canzone è una collana di perline rosse e blu
che di festa la tua bella porterà.
E’ un’invenzione musicale tra le note scegli tu
sono sette settemila forse più.
Forse più.

E pensando a come nasce una canzone nascerà
la canzone in questo caso e questa qua. 
Mi La

 

Dall'album L'Asse di Equilibrio - tracce: 

L'Asse di Equilibrio

  1. Una Canzone Come Nasce
  2. Un Uomo Che Dal Monte
  3. Parole Parole
  4. Canta Che Ti Passa La Paura
  5. L'Asse di Equilibrio
  6. L'Orologio
  7. La Vita Dell'Uomo
  8. La Chiesa Si Rinnova
  9. Suona Chitarra
  10. Eppure Sembra un Uomo
  11. Immagini
  12. La Corsa

 

 

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