Una pallina bianca, è uguale, a una pallina bianca. una pallina bianca, è, diversa, da una pallina nera, e nessuna delle due palline si è offesa.
Strano, l’uomo che ha il senso della giustizia, tende all’uguaglianza, anzi, ha fatto un sacco di cose curiose in nome dell’uguaglianza. Per l’uomo l’uguaglianza è addirittura una malattia.
Noi tutti diciamo, un bianco è uguale a un negro. Forse il negro è un po' più marroncino, oddio, non sarò mica razzista eh? Devo stare attento, si bè, meglio dire che un bianco, abbronzato, è uguale a un negro. Pallido.
La parola diverso non la si può proprio usare, tranne che per le palline. Fa paura, ripugna il nostro senso di giustizia, che ci porta ad altre conclusioni perfettamente logiche.
Per esempio, l’uomo è uguale alla donna, uguale uguale uguale, uguale. Certo, non si può mica essere razzisti, la parola diverso non la si può proprio usare, tranne che per le palline, è ideologicamente scorretta, ed è encomiabile questo sforzo, pazzesco, di parlare sempre di uguaglianza, ma talmente encomiabile che perdona a volte, una certa trascuratezza del dato biologico. Certo, l’uomo è proprio uguale alla donna, tranne che per le palline.
Basta basta, bisogna avere il coraggio di dire che un bianco, è diverso da un negro. Che un uomo, è diverso da una donna. Che, uno svedese, è diverso da un siciliano. Gli unici simpatici in questo senso, sono i tedeschi, a loro il concetto di uguaglianza non li ha mai sfiorati. Per loro è sempre stato chiarissimo che gli altri sono diversi.
Si va bè, ma a parte i tedeschi, che effettivamente, sono un po' esageratini, anche noi, anche noi, appena usiamo la parola, diverso, subito, ta... ta... ta...Ma io dico, non si potrebbe essere, diversi, così, su un piano, tutta una base. L’ho chiesto al governo. Telefona al tuo governo, e io, pronto, scusi non si potrebbe…così sarebbe la sciagura di non avere buoni capi che ci guidano democraticamente. Ahimè, ho proprio paura che moriremo con l’incubo del leader, del genio. A meno che…