Un tuff…splash un tuff…spalsh basta. La natura è la vita, l’ha detto Russo. La natura è la misura dell’uomo, l’ha detto Shopenauer. La natura fa schifo, l’ho detto io. Odio il sedano, diffido del cespuglio. Basta è ora di dirlo, la natura è una cosa insopportabile, e anche quando è addomesticata, come nei parchi che è già meglio, da pur sempre una naturale angoscia, al vero cittadino. A loro no, eppure sono di città eh, vanno lì e, un tuff…splash. Un tuffo, di testa. Sì perché è un po’ di testa, e giù che rotolano tra i carciofi, strisciano tra le foglie nudi invischiati che sembrano lombrichi. I giornalisti e gli artisti poi sono il massimo, quelli di città si intende, come vedono un po’ di verde, un tuff..spalsh. E anche quando te ne stai tranquillo, a Milano, lontano dal pericolo, c’è sempre in agguato, il cibo genuino. Drin, il solito cretino, andiamo tutti a cena alle “Vecchie querce”. Maledizione, ce ne sono rimaste due al Forlanini, tra i campi. Non c’è cosa più finta del cibo genuino, che anche quando è servito nei modi più rispettosi, da pur sempre al vero cittadino, un senso di incivile.
Mio nonno, era generale ai tempi dell’Africa orientale italiana, l’Africa è piena di natura, bella, c’è chi ci va, bella senz’acqua, non importa chi ama la natura, ama tutto della natura, anche il deserto, bello grande.
Mio nonno, ha ammazzato qualche migliaio di indigeni, tum tum. Amava molto la natura. Gli piacevano le serre i roseti, i geranei. Non c’è nessuno a cui piacciono i fiori, come ai generali. Si sa. Un tuff…splash.