Io con un cervello come il mio non ho paura di niente.
Tutto previsto, ogni situazione, qui, una casella. Ho faticato eh, fin da bambino non so, per esempio, uno mi dava un pugno, io niente. Lì per lì pum, lo prendevo. Poi andavo a casa, ci pensavo bene, e tic una casellina. Certo, per saper cosa fare. Infatti il giorno dopo tornavo lì, e lui pum, calcio. Benissimo un’altra casella. Si perché quando una cosa non la conosci ti capita improvvisa, non prevista, tipo “ mani in alto”. Tu che fai eh? Ce l’hai la casella? Allora te la fai. Me le son fatte tutte. Ogni situazione, qui un sunto. Il Bignami dell’uomo, ecco chi sono. Ohè, non sono mica schematico eh, no, sono prudente. Le mie caselle me le tengo ordinate, numerate, sempre a posto, così per ogni occasione c’ho pronta la sua risposta anche figurata, per ogni casella una faccia. Funerale? Clac. Matrimonio, clac. Un bambino, clic. L’amore romantico clac, carnale? Cloc. Sembro un view master. C’è solo un momento la sera, in quell’attimo che sei, tra il sonno e non ancora no, ecco, ho l’impressione che il mio l’archivio... L’inconscio non mi è congeniale. Non vorrei mai addormentarmi. L’unica cosa che mi frega è il sonno, sì, si perché magari sei lì no, eccitato. Veli bianchi bocche meravigliose cosce bellissime. Sei sempre più eccitato gli oggetti si accavallano spalle reggiseni, poi ancora veli piume dissolvenza. Tac, ti viene in mente un tassista. Che fai? Ormai sei lì, lo ami. Amare un tassista, non era nelle mie caselle.
Si, ma non c’e mica da allarmarsi eh, io non ho di queste preoccupazioni. Sì d’accordo, in un sogno può succedere di tutto, ma nella vita normale, io sono a posto.