Bendopoli, una piccola città, pulita, ordinata; nel suo piccolo organizzata. Sono nato qui, trentatre anni fa, coniugato, statura uno e settantaquattro, capelli scuri, segni particolari, benda variopinta.
- Come va?
- Benissimo grazie, sono stato anche dal medico che mi ha trovato perfettamente a posto, nevrosi acuta, condizionamento totale, visione delle cose, zero, normale insomma.
Eppure da un po' di tempo, mi sembra come che questa benda non funzioni tanto bene, strano, è nuova nuova, poi adesso le fanno così belline, colorate, di vari tessuti di varie forme. Oddio, niente a che vedere con le bende di prima della guerra eh, intanto erano nere, oscurità totale, e poi, poi altre bende, altri spessori. Certe partite a mosca cieca. Insomma, da un po' di tempo mi sembra che questa benda, lasci intravedere degli oggetti, delle facce, intuire dei movimenti, mah, sono un po' preoccupatino, che si sia allentata? Beh ma se è solo questo posso stringerla io stesso, è un gioco facilissimo, magari un po' pericoloso, basta stare un po' attenti, ecco la tiro su qui da didietro, ancora un momento, così, ecco.
Oddio, m’è caduta la benda. Uei, sono senza benda, è la prima volta nella mia vita, però, non si sta poi neanche tanto male, eh
coro: è pazzo è pazzo
- No, non sono pazzo, dico che forse, si potrebbe vivere anche senza benda
coro: è pazzo furioso
- Ma no anzi, vi dirò una cosa, io la benda non me la metto più
coro: bisogna impedirgli di nuocere, stasera, è per stasera.