Un mastino, un mastino nero lucido metallico, un cane mastino, con un occhio solo vitreo in mezzo alla fronte. Una mano schiaccia un bottone, dall’occhio del mastino parte un fascio di luce, intensa verdastra, elettrica. Pssss Pssss Pssss
Avvolti in lucidi mantelli guanti di pelle sciarpa nera hanno le facce mascherate le scarpe a punta lucidate sono nascosti nella sera
Non fanno niente stanno fermi sono alle porte di Milano con dei grossissimi mastini che stan seduti ai loro piedi e loro tengono per mano
Han circondato la città la stan guardando da lontano sono imponenti e silenziosi chi sono chi sono i laureati e gli studiosi
E l’Italia giocava alle carte e parlava di calcio nei bar e l’Italia rideva e cantava
Pssss Pssss Pssss
Ora si muovono sicuri coi loro volti mascherati gli sguardi fissi minacciosi vengono avanti silenziosi i passi lenti cadenzati
Portano strane borse nere piene di oggetti misteriosi e senza l’ombra di paura stanno occupando i punti chiave tengono in pugno la questura
Dagli occhi chiari dei mastini parte una luce molto intensa che lascia tutti ipnotizzati chi sono chi sono l’intellighenzia gli scienziati E l’Italia giocava alle carte e parlava di calcio nei bar e l’Italia rideva e cantava
Ora si muovono più in fretta hanno moltissimi alleati hanno occupato anche la Rai le grandi industrie gli operai anche le scuole e i sindacati
Ora si tolgono i mantelli son già sicuri di aver vinto anche le maschere van giù ormai non ne han bisogno più son già seduti in parlamento
Ora si possono vedere sono una razza superiore sono bellissimi e hitleriani chi sono chi sono sono i tecnocrati italiani
Ein zwei ein zwei Alles kaputt
E l’Italia giocava alle carte e parlava di calcio nei bar