Io c’ho un amico, è un ragazzo giovane, intelligente preparato, molto preparato. E, non gli va mai bene niente. Mai. Le canzoni, lo spettacolo, il finale. Un rompiballe insomma, lui mi fa, lui dice, “va beh, tu vuoi arrivare al negativo, alla distruzione, all'autodistruzione, forse potrà anche servire a qualcosa, forse. Ma poi” e aggiunge forte “ce l'hai il biglietto di ritorno?” Ma, non capisco, cosa vuole da me? Non vorrà mica un'indicazione, un risvolto positivo, una soluzione. No. non ho il biglietto di ritorno, e poi comunque, dico comunque, fatto da me, da qui sopra, su un palcoscenico, un po’ in alto no, sarebbe sempre, un biglietto cumulativo, cioè di quelli che li fa uno per tutti no. Basta! Io credo che ognuno, debba guardare molto, dentro di sé. Solitudine? No, un momento necessario, perché quello collettivo sia un gesto naturale, non velleitario. Voglio dire, si d'accordo, tutti insieme, tutti sullo stesso treno. Ma ognuno col suo biglietto.
Coro: cerco un gesto un gesto naturale
per essere sicuro che questo corpo è mio.
Cerco un gesto un gesto naturale
intero come il nostro io.
Coro: cerco un gesto un gesto naturale
per essere sicuro che questo corpo è mio.
Cerco un gesto un gesto naturale
intero come il nostro io.