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La Coscienza (prosa)

 

Testo La Coscienza (prosa) - 1976/1977

 

La bruttezza, è psicosomatica. Te la fai da te, con le tue meschinità, con la tua cattiva coscienza, e finalmente, si può andare da uno brutto e dirgli, cretino. Solo la coscienza fa bene al viso, altro che creme, mi dispiace per la Max Factor.
Oddio rimediano eh, caro signore, la nostra ditta non ha esitato a ribaltare le antiquate concezioni sui prodotti di bellezza, e vi offre oggi, una nuova eccellente serie di prodotti antismorfia, Adorno per uomo e Cooper per signora. La coscienza ha un indice di gradimento altissimo, tutti sono pieni di coscienza, la famiglia cristiana, al PDUP, si sa, la coscienza è lì.
La coscienza può essere, individuale o sociale, famosa, quando è tutte due insieme, è un casino.
Dimostrazione: coscienza individuale, mi occupo di me, della mia sensibilità, del mio modo di amare, e quando c’ho un amore mica male, vado dalla mia donna, e glielo metto lì. Voi uomini non avete fatto il lavoro sul corpo, si vede. Tempi durissimi eh, prima della liberazione ancora ancora si poteva vivere, va bè,  torno a casa, riguardo il mio amore, prendo coscienza, effettivamente qui sono un po' sempliciotto, è vero lima lima, revisiono, lavoro come un pazzo, un’estate tremenda. Gli altri sono al mare coi figoni, stupidi, io studio, a ottobre mi ripresento dalla mia donna, e glielo metto lì. Il mio amore. Lei lo prende, con cautela, non è più come una volta che..ciuf, si immergevano, si affogavano dentro, ora c’hanno la coscienza. La coscienza è un salvagente, quella individuale, quella collettiva? Un canotto, altra tendenza, altro che cazzate esistenziali, priorità ribaltamento delle strutture economiche, il resto viene da se, nel frattempo, calci nel culo alla moglie, niente foruncoli personali, le responsabilità sono collettive, tutti dentro al canotto, io sono un po' imbranato va bè, chi se ne frega, remo remo, è la comunione dei santi che conta. Calma, qui arriva la fusione, e la coscienza può diventare veramente completa, con da una parte tutto il lavoro  politico, di lotta, di individuazione del nemico, e dall’altra, anni di lavoro sul corpo, per renderlo bello, spogliato da tutte le scorie. E... finalmente, al parco Lambro, nudi si, ma contro la DC.
Come se non fosse già abbastanza innocuo prendersela con Fanfani, uno quando lo dice deve anche essere nudo come un cretino. Ma chi ha la coscienza non si arrende mai, ce ne sono altri famosi per la loro coscienza, nooo, loro non si occupano di modi di produzione, di rapporti sul lavoro, noo, per loro la produzione non è un problema. Come intendete risolvere i problemi economici? 
Con onestà. Con coscienza. Per loro la coscienza è un fatto estetico, se ti senti giusto ti butti senza pudori, senza esitazioni, e non ti ferma nessuno, e ti batti come un leone, da solo contro tutti, e ce la fai, ce la fai anche ad arrivare in televisione, addirittura in parlamento. E via con tutte le tecniche, dalla pietà alla questua, dal fascino della dolcezza allo spirito battagliero, dalla disubbidienza ostentata al digiuno, e via fino al sacrificio supremo, la galera.
Io come esponente dell’onestà, mi ribello e lotto fino alla morte, sono pronto a pagare in prima persona, mettetemi in galera, fate il vostro dovere, non la voglio l’immunità, non la voglio, io lotterò con le stesse armi dei poveri, la fame, che disastro che disastro, io come paladino, non sono tenuto a sapere se i mulini a vento sono nemici o no, io sfascio tutto potere alle minoranze, al risveglio della coscienza. La coscienza.
La coscienza, è come l’organo sessuale, o fa nascere la vita, o fa pisciare

 

Dall'album Libertà Obbligatoria - tracce:

 

Libertà Obbligatoria 1976/1977 


 

PRIMO TEMPO

  1. Introduzione (prosa)
  2. I Reduci
  3. L'Inserimento (prosa)
  4. Flash
  5. Le Carte
  6. Il Delirio
  7. La Cacca Dei Contadini (prosa)
  8. Il Comportamento
  9. Il Dono (prosa)
  10. Lona (canzone-prosa)
  11. Il Sogno di Gesù (prosa)
  12. L'Uomo Muore

 

SECONDO TEMPO

  1. La Solitudine
  2. La Coscienza (prosa)
  3. La Smorfia
  4. I Partiti (prosa)
  5. Le Elezioni
  6. Il Tennis (prosa)
  7. Quando Lo Vedi Anche
  8. L'America (prosa)
  9. Si Può
  10. Il Sogno Di Marx (prosa)
  11. Il Cancro
  12. Finale (prosa) - bis
  • Creato il .

La Smorfia

 

Testo La Smorfia - 1976/1977

 

Basta non guardare
in fondo alla propria faccia
e non frugarsi 
dentro agli intestini
 
Ogni domanda al corpo
può essere una breccia
un inizio di inquietudini
e di ossessioni
 
La smorfia avanza da sola
la smorfia non è indulgente
affiora pian piano
e non puoi neanche controllarla
 
Racconta spietatamente
come siamo e dopo vent’anni
si comincia ad avere la faccia 
tutta presa da quella smorfia
che avanza sicura con un percorso
preciso
 
E diventa lo specchio 
di miseri errori
non permette a nessuno 
di esser bello di fuori
 
Ti vien su dal di dentro
e si blocca per sempre
sul viso
 
Basta non guardare
in fondo alla propria faccia
e non frugarsi 
dentro agli intestini
 
Ogni domanda al corpo
può essere una breccia
un inizio di inquietudini
e di ossessioni
 
La smorfia che porta sul viso
l’uomo a confezionarla 
ci impiega una vita
e non sempre riesce
a terminarla

Ma quanto questa smorfia
è complicata
e quanti giri ha dovuto fare
tra le viscere del suo corpo
quasi avesse un fatale 
appuntamento
 
E quante orribili contorsioni
per raggiungere la sua faccia
per esprimere tutto il suo fallimento
 
E l’uomo che ti trovi davanti
in una strada deserta
ti fa una certa paura
 
Non tanto per la sua cattiveria
ma proprio
per la sua bruttura
 
Basta non guardare
in fondo alla propria faccia
e non frugarsi

dentro agli intestini
Ogni domanda al corpo
può essere una breccia
un inizio di inquietudini
e di ossessioni

 

Dall'album Libertà Obbligatoria - tracce:

 

Libertà Obbligatoria 1976/1977 


 

PRIMO TEMPO

  1. Introduzione (prosa)
  2. I Reduci
  3. L'Inserimento (prosa)
  4. Flash
  5. Le Carte
  6. Il Delirio
  7. La Cacca Dei Contadini (prosa)
  8. Il Comportamento
  9. Il Dono (prosa)
  10. Lona (canzone-prosa)
  11. Il Sogno di Gesù (prosa)
  12. L'Uomo Muore

 

SECONDO TEMPO

  1. La Solitudine
  2. La Coscienza (prosa)
  3. La Smorfia
  4. I Partiti (prosa)
  5. Le Elezioni
  6. Il Tennis (prosa)
  7. Quando Lo Vedi Anche
  8. L'America (prosa)
  9. Si Può
  10. Il Sogno Di Marx (prosa)
  11. Il Cancro
  12. Finale (prosa) - bis
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I Partiti (prosa)

 

Testo I Partiti (prosa) - 1976/1977

 

Vivaaaaa. Giovanotto, venga, non abbia paura, lei si vede, è istruito eh. Stia attento, il terreno, sccccc, mi capisce? Guardi, guardi quello lì, era DC, socialista. Vivaaaaa.
E mia madre, la mamma, una santa, azione cattolica, destra della DC del dopoguerra, ha votato PCI.  E allora uno dice, come’ è cambiata la mamma eh? Che dialettica. No, la mamma è rimasta uguale, tale e quale, sono i partiti che sccccc, slitten, slittano. Vivaaaaaa.
E se i partiti slittano, uno da vecchio, non vota più come prima, e quindi si trova a essere più rivoluzionario, nominalmente. Vede, io c’ho un figlio, extraparlamentare, non beve eh gente seria, che non scazza, ecco, se rimanesse lì, Dp quella roba lì, tra tre o quattro anni, partito di centro, scccc. Capito lo scivolo? Vivaaaa
Bisognerebbe saltare sempre, come fa la lepre, e chi ce la fa? Perché vede, uno si mette qui, in una fatta, sarebbe la  buca della lepre, ecco io sono qui a sinistra, quell’altro è lì, un’altra buca, più a destra, giusto, è il suo posto, ci si trova bene.  Dopo i partiti...sccccc tutti nella stessa buca, un troiaio. Vivaaaaaa.
Esci dalla buca, se ti riesce, vai a sinistra, più a sinistra che puoi, tutto il paese si sposta a sinistra, governo di sinistra. 
Ah bè. allora bene, governo di sinistra....Andreotti, Moro, Rumor...Fanfani qui, Donat Cattin, troppo eh?
Colombo qui così, ecco va bene così. Bl bl bl crolla, accidenti, bisogna ricominciare. 
Andreotti lo sposto lo metto qui. Moro qui, no qui c’era già prima, meglio qui. Gui... Gui lo butto via, ecco allora Moro Rumor, mi avanza un Fanfani dio bono. Allora, sposto Piccoli, ecco non c’è male.
Con un po' di pazienza, è calcolato che con gli stessi omini spostati giusti, si possono fare tremilasettecentoquarantadue combinazioni 
Vivaaaaaaaaaaaaaa

 

Dall'album Libertà Obbligatoria - tracce:

 

Libertà Obbligatoria 1976/1977 

 

PRIMO TEMPO

 

  1. Introduzione (prosa)
  2. I Reduci
  3. L'Inserimento (prosa)
  4. Flash
  5. Le Carte
  6. Il Delirio
  7. La Cacca Dei Contadini (prosa)
  8. Il Comportamento
  9. Il Dono (prosa)
  10. Lona (canzone-prosa)
  11. Il Sogno di Gesù (prosa)
  12. L'Uomo Muore

 

 

 

SECONDO TEMPO

 

  1. La Solitudine
  2. La Coscienza (prosa)
  3. La Smorfia
  4. I Partiti (prosa)
  5. Le Elezioni
  6. Il Tennis (prosa)
  7. Quando Lo Vedi Anche
  8. L'America (prosa)
  9. Si Può
  10. Il Sogno Di Marx (prosa)
  11. Il Cancro
  12. Finale (prosa) - bis

 

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Le Elezioni

 

Testo Le Elezioni - 1976/1977

 

Generalmente mi ricordo
una domenica di sole
una mattina molto bella
un’aria già primaverile
in cui ti senti più pulito
 
Anche la strada è più pulita
senza schiamazzi e senza suoni
chissà perché non piove mai
quando ci sono le elezioni
 
Una curiosa sensazione
che rassomiglia un po' a un esame
di cui non senti la paura
ma una dolcissima emozione
 
E poi la gente per la strada
li vedo tutti più educati
sembrano anche un po' più buoni
ed è più bella anche la scuola
quando ci sono le elezioni
 
Persino nei carabinieri
c’è un’aria più rassicurante
ma mi ci vuole un certo sforzo
per presentarmi con coraggio
 
C’è un gran silenzio nel mio seggio
un senso d’ordine e di pulizia
democrazia
 
Mi danno in mano un paio di schede
e una bellissima matita
lunga sottile marroncina
perfettamente temperata
 
E vado verso la cabina
volutamente disinvolto
per non tradire le emozioni
 
E faccio un segno 
sul mio segno
come son giuste le elezioni
 
E’ proprio vero che fa bene
un po' di partecipazione
con cura piego le due schede
 
e guardo ancora la matita
così perfetta e temperata
io quasi quasi me la porto via
democrazia

 

Presente negli album:

 

Libertà Obbligatoria

Libertà Obbligatoria 1976/1977

 

Il Teatro Canzone

Il Teatro Canzone 1991/1992

 

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Il Tennis (prosa)

 

Testo Il Tennis (prosa) - 1976/1977

 

Tof tof tof . Il paese è in una fase delicata. Tof tof tof, si in un periodo di transizione, tof 
Dlin Dlon. Oggi al parlamento, una mozione, l’avversario si alza, e mette lì la sua, una differenza, leggerissima, e... tatatpata. Dopodiché, tutti al tennis. Tof tof  sì, giocano tutti al tennis, e qui mi incazzo. 
E si, perché gli piacciono a tutti le stesse cose, mica per altro, e i gusti sono tutto. C’è chi gioca a tennis, e c’è chi gioca a calcio, certo, la vera cortina di ferro, è lì, nei gusti. Le questioni ideologiche, roba da ridere, fra gusti uguali, i gusti, sono la vera sostanza politica, e loro, hanno scelto il tennis. Belli puliti, tutti bianchi, impostati, il rovescio bello  la volèè, ma giocate al calcio, deficienti. Ci cago io sulla vostra terra battuta, è la rivincita estetica del giocatore di calcio, tutte le notti me la sogno. 
Chiudo gli occhi, un film. Valle verde meraviglioso, campi da tennis, sole, tof tof tof, ffffffffff. Un film, Bunuel regista, fffffff, si alza in volo un branco di mucche, ffffffff lui può. ffffffffff e su quei bellissimi ragazzi abbronzati, dalle mandibole giuste e dai denti bianchi, ffffffff, su quelle signore assolutamente belle, ma così assolutamente da non arrapare nessuno, fffffffff, su quei signori eleganti e raffinati, su quelle signore da piccoli cagnolini, fffffffff, sulle Adidas, sulle magliette col coccodrillino, sugli arbitri con la erre francese, quaranta a trenta tof tof parità (con erre moscia) tof. E le mucche....Plaaa. 
Parità. Niente, un sogno, tutto pulito, i miracoli, non li fa neanche Bunuel.
E il tennis avanza, e i coccodrillini dilagano, perché è giusto espandere le cose, così si corre con la stessa maglietta. E il tennis avanza e non risparmia nessuno, e ora, in tutte le fabbriche ci sono i campi da tennis, e si capisce chiaramente che è la base che ha imposto i suoi gusti, praticamente la proletarizzazione. Hop, bella palla, grazie, scusa, siamo anche educati, hop scusa, hop scusa, hop scusa. Ma giocate al calcio deficienti, macchè, hop scusa, hop scusa, bellissima la volè vincente del tornitore Brambilla, hop scusa, hop scusa, scusa un cazzo. Intendiamoci, non ce l’ho mica con Guido Oddo io, ma perché i figli di Rizzoli non giocano al calcio? Perché non abbiamo imposto i nostri gusti? Ecco, Agnelli centravanti del Torino, e Andreotti al giro d’Italia, questa è la proletarizzazione. 
Devo aver detto una cazzata vero? Si lo so che nei gusti non c’è più lo scontro frontale, ma allora dov’è? bisognerà pur decidere, o avere dei nemici, o giocare a tennis.

 

Dall'album Libertà Obbligatoria - tracce:

 

Libertà Obbligatoria 1976/1977 

 

PRIMO TEMPO

 

  1. Introduzione (prosa)
  2. I Reduci
  3. L'Inserimento (prosa)
  4. Flash
  5. Le Carte
  6. Il Delirio
  7. La Cacca Dei Contadini (prosa)
  8. Il Comportamento
  9. Il Dono (prosa)
  10. Lona (canzone-prosa)
  11. Il Sogno di Gesù (prosa)
  12. L'Uomo Muore

 

 

 

SECONDO TEMPO

 

  1. La Solitudine
  2. La Coscienza (prosa)
  3. La Smorfia
  4. I Partiti (prosa)
  5. Le Elezioni
  6. Il Tennis (prosa)
  7. Quando Lo Vedi Anche
  8. L'America (prosa)
  9. Si Può
  10. Il Sogno Di Marx (prosa)
  11. Il Cancro
  12. Finale (prosa) - bis

 

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