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Wittgenstein (prosa)

 

Testo Wittgenstein (prosa) - 1984/1985

 

E si, effettivamente dobbiamo dire, va detto, che negli altri paesi funziona tutto meglio che qui da noi eh. Ci vuole anche poco, è perché gli altri sono più seri, ecco si impegnano, fanno i sacrifici per migliorare, eh, perché loro credono nell'organizzazione, nelle responsabilità collettive. Per dire, i francesi credono, alla Francia, gli americani credono, all'America. Ci credono ecco, basta andare all'estero si respira subito un'altra aria! Anche in Svizzera.
Eppure mi hanno raccontato un aneddoto curioso, vero pare, che riguarda il famoso Wittge¬stein, grande filosofo, grande uomo di cultura, tuttologo insomma, sapeva tanto. Ecco questo, questo Wittge¬stein, pare che tornasse in treno con il suo assistente, si, pare che tornasse a casa, dopo aver termi¬nato il suo ultimo lavoro, un’opera decisiva, il Tractatus, che faceva il punto su tutta la filosofia…faceva il punto. Anni di studi, anni di ricerche, anni di saggi, fine del lavoro, e meritato riposo. Niente, scompartimento, grande silenzio, a un certo punto pare, che il suo assistente abbia chiesto: «Mi scusi professore, come spiega lei, il gesto che fanno gli italiani?» (gesto interrogativo ti¬picamente napoletano) Wittgestein pensa un attimo, poi sbianca in viso: «Porca miseria! Devo rifare tutto da capo!»
Ecco si, evidentemente c’era qualcosa che non gli tornava, non riusciva a capire l’atteggiamento, e nemmeno l’allegria, degli italiani, proprio loro, così incapaci di organizzarsi, incapaci di far funzionare la vita, incapaci persino di farsi un governo. Ma Wittge¬stein, era uno scienziato, forse avrebbe dovuto andare, dall’altra sponda dell’intelligenza, per afferrare il mistero, dell’incapacità consapevole, e sublimata.

 

Dall'album Io Se Fossi Gaber - tracce:

 

Io Se Fossi Gaber 1984/1985 

 

PRIMO TEMPO

  1. Introduzione prosa
  2. Io e Gli Altri
  3. L'Abitudine (prosa)
  4. Cronometrando il Mondo
  5. L'Intossicato (prosa)
  6. Luciano
  7. La Vestizione (prosa)
  8. La Massa
  9. Io e Le Cose
  10. I Posti Giusti (prosa)
  11. Il Tempo Quanto Tempo
  12. L'Audience (prosa)
  13. Qualcosa Che Cresce

 

SECONDO TEMPO

  1. Una Donna
  2. Il Senso (prosa)
  3. Oh Madonnina Dei Dolori (1972/1973)
  4. Il Sociale
  5. Wittgenstein (prosa)
  6. Benvenuto il Luogo Dove
  7. Cosa Mi Sono Perso
  8. Il Deserto
  9. Io Se Fossi (prosa)
  10. La Strana Famiglia
  11. Non è Più il Momento
  12. Ritratto Dello Zio
  13. Ipotesi Per Una Maria
  14. Attimi
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E' Inutile Piangere

 

Testo E' Inutile Piangere - 1970

 

da Sesto Properzio (ElegiaXI)


No è inutile piangere 
sopra la mia pietra 
la porta dell'altro mondo
non potresti far riaprire mai

Quando i morti svaniscono
là nell'oltretomba
le vie su cui han camminato
non potranno ripercorrere mai.

E se le tue preghiere
dovessero raggiungere l’Averno
le tue lacrime cadrebbero in silenzio
sulla sorda spiaggia d'Acheronte.

Solo gli dei del cielo
potrebbero commuoversi al tuo pianto
ma la porta che si è chiusa sulla tomba
resterebbe lo stesso sotto l’erba.

No è inutile piangere
sopra la mia pietra
la porta dell' altro mondo
non potresti far riaprire mai. 

 

Dall'album Sexus Et Politica - tracce: 

Sexus Et Politica

  1. La Pallida Morte
  2. I Magistrati
  3. Corinna
  4. E' già Nostro Nemico
  5. Prova a Pesare Annibale
  6. Non Sanno
  7. Ragiona Amico Mio
  8. Dove Andate
  9. Donne Credetemi
  10. Anche se Sei Compaesano di Ponzio e di Tritano
  11. Il Tavolo d'Avorio
  12. E' Inutile Piangere

 

 

 

 

  • Creato il .

Cosa Mi Sono Perso

 

Testo Cosa Mi Sono Perso - 1984/1985

 

Non so se ultimamente sia successo anche a voi, ma io sto diventando pigro. Ma pigro pigro proprio, nel senso di uscire la sera, di andare al cinema, a teatro, per carità. 
Purtroppo c’è sempre qualcuno, magari un amico, che ti fa: “Eh no caro, quello lì non lo puoi proprio perdere”. Ahi ahi ahi maledizione non lo posso perdere. Ma come non lo posso perdere? So già che fa schifo scusami. So già che non mi piace per questo questo e questo. Ma come, fa lui, non l'hai visto, non hai letto niente, come fai a dirlo?  va beh, ed eccomi al cinema. Otto Oscar, la madre, la figlia, i bambini, l'astronauta, scemo devo dire. Per un po’ si ride, qualcuno,  poi la tragedia. La vita, la morte. Proprio a lei, poverina. La mamma e i bambini, tutti che piangono, anche l'astronauta diventa buono, un nonno.
In quei momenti vorresti essere dovunque, a casa ammalato, alle corse dei cani, al planetario, al pronto soccorso, dal dentista, dovunque. E invece sono qui, scomodo non si fuma, otto oscar, seimila lire, una schifezza, lo sapevo. Che serata!
E invece ho fatto bene a venirci, sì, bisogna saperlo quanto si soffre, bisogna ricordarselo, perché poi quando non ci vai, godi. Non si gode mai abbastanza di quello che si perde, mai.
Ma ti rendi conto, essere a casa e pensare, questa sera mi sono perso il Macbeth, che colpo ragazzi. Venerdì mi perdo La Tempesta, sono già tutto eccitato. Carmelo Bene me lo perdo martedì. No, martedì c'è un film stupendo di Coppola, ormai devo perdermi quello lì, ho fissato. Quando ce n’è due è un po’ un casino. Sabato invece sono a posto, non vado al dibattito sul nucleare, e anche lì me la godo ragazzi.
Averlo saputo,  io prima non andavo e basta. E invece è di più, molto di più. Non riuscivo mica a gustarmi così l'idea di non esserci, ma ti rendi conto quando non andavo a vedere Ronconi. Otto ore di godimento, senza intervallo. E che goduria a non aver visto Novecento, l'Otello, la Wertmuller, E.T. Severino Gazzelloni, Lindsay Kemp. E Lavia? Io quando non vedo Lavia mi sento più buono, non so, come purificato. Ecco cos'é anche. Non solo godi, ma ti senti più pulito. Una disintossicazione. Tu pensa, sono cinque anni che ogni martedì e ogni venerdì mi perdo Jr. E’ come aver smesso di fumare.
Però attenzione, sì attenzione perché mi sembra che la situazione purtroppo stia un po’ cambiando. Di queste cose colossali, di questi capolavori, così dicono, tipo Inferni di cristallo, Padrini, Cuculi queste robe qui, ne fanno sempre meno e non è neanche così obbligatorio andarci.
Maledetti, mi stanno anche togliendo anche il gusto di perdermi le cose con soddisfazione. La gente la sera sta a casa. Non so se gode, ma sta a casa. Nella penombra delle loro stanze, una sigaretta, una poltrona.

 

Dall'album Io Se Fossi Gaber - tracce:

 

Io Se Fossi Gaber 1984/1985 

 

PRIMO TEMPO

  1. Introduzione prosa
  2. Io e Gli Altri
  3. L'Abitudine (prosa)
  4. Cronometrando il Mondo
  5. L'Intossicato (prosa)
  6. Luciano
  7. La Vestizione (prosa)
  8. La Massa
  9. Io e Le Cose
  10. I Posti Giusti (prosa)
  11. Il Tempo Quanto Tempo
  12. L'Audience (prosa)
  13. Qualcosa Che Cresce

 

SECONDO TEMPO

  1. Una Donna
  2. Il Senso (prosa)
  3. Oh Madonnina Dei Dolori (1972/1973)
  4. Il Sociale
  5. Wittgenstein (prosa)
  6. Benvenuto il Luogo Dove
  7. Cosa Mi Sono Perso
  8. Il Deserto
  9. Io Se Fossi (prosa)
  10. La Strana Famiglia
  11. Non è Più il Momento
  12. Ritratto Dello Zio
  13. Ipotesi Per Una Maria
  14. Attimi
  • Creato il .

Benvenuto il Luogo Dove

 

Testo Benvenuto il Luogo Dove - 1984/1985

 

Benvenuto il luogo dove  dove tutto è ironia
il luogo dove c'è la vita e i vari tipi di allegria
dove si nasce dove si vive sorridendo
dove si soffre senza dar la colpa al mondo.

Benvenuto il luogo delle confusioni
dove i conti non tornano mai
ma non si ha paura delle contraddizioni
benvenuta la vita che conta solo su se stessa
benvenuto il luogo dove tanta gente insieme non fa massa

Benvenuto il luogo dove non si prende niente sul serio
dove forse c’è il superfluo e non il necessario
il luogo dove il sentire è più importante
dove malgrado l'ignoranza tutto è intelligente

Benvenuto il luogo dove se un tuo pensiero trova compagnia
probabilmente è già il momento di cambiare idea
dove fascismo e comunismo sono vecchi soprannomi per anziani 
dove neanche gli indovini pensano al domani.

Benvenuto il luogo dove tutto è calcolato e non funziona niente
e per mettersi d'accordo si ruba onestamente
dove non c’è un grande amore per lo stato 
ci si crede poco e i gusto di sentirsi soli è così antico

Benvenuto il luogo dove forse per caso o forse per fortuna
sembra che muoia e poi non muore mai nemmeno la laguna 
un luogo pieno di dialetti strani  di sentimenti quasi sconosciuti 
dove i poeti sono nati tutti a Recanati.

Benvenuto il luogo lungo e stretto 
con attorno il mare pieno di regioni
come dovrebbero essere tutte le nazioni
magari un po' per non morire un po' per celia
un luogo così assurdo sembra proprio l'Italia

 

Dall'album Io Se Fossi Gaber - tracce:

 

Io Se Fossi Gaber 1984/1985 

PRIMO TEMPO

  1. Introduzione prosa
  2. Io e Gli Altri
  3. L'Abitudine (prosa)
  4. Cronometrando il Mondo
  5. L'Intossicato (prosa)
  6. Luciano
  7. La Vestizione (prosa)
  8. La Massa
  9. Io e Le Cose
  10. I Posti Giusti (prosa)
  11. Il Tempo Quanto Tempo
  12. L'Audience (prosa)
  13. Qualcosa Che Cresce

 

SECONDO TEMPO

  1. Una Donna
  2. Il Senso (prosa)
  3. Oh Madonnina Dei Dolori (1972/1973)
  4. Il Sociale
  5. Wittgenstein (prosa)
  6. Benvenuto il Luogo Dove
  7. Cosa Mi Sono Perso
  8. Il Deserto
  9. Io Se Fossi (prosa)
  10. La Strana Famiglia
  11. Non è Più il Momento
  12. Ritratto Dello Zio
  13. Ipotesi Per Una Maria
  14. Attimi
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Il Nostro Giorno

 

Testo Il Nostro Giorno - 1965

 

Un giorno per chi lotta con coraggio
è il nostro giorno è il primo maggio.

Un garofano è spuntato d’un sol colpo fra le dita 
ma sicuro che sbadato oggi è maggio che ci invita 
ad unirci fino a sera per la nostra primavera
forza amici in allegria questa nostra festa sia.

Un giorno per chi vive nel lavoro
un giorno per chi spera nel futuro
un giorno per chi lotta con coraggio
è il nostro giorno è il primo maggio.

Un giorno per chi lotta con coraggio
è il nostro giorno è il primo maggio.

Via di corsa tutti in piazza tutti fuori ad applaudire
c’è persin la mia ragazza sotto il sol dell’avvenire
Le officine oggi son vuote dorme il tram nel capannone
rosso maggio le tue note della strada son padrone.

Un giorno per chi vive nel lavoro
un giorno per chi spera nel futuro
un giorno per chi lotta con coraggio
è il nostro giorno è il primo maggio

Un giorno per chi lotta con coraggio
è il nostro giorno è il primo maggio.

Questo giorno è tutti i giorni tutto l’anno vi è racchiuso
primo maggio tu ritorni a dar forza a chi è deluso.
Questa festa è una gran festa non ce l’hanno regalata
su leviamo alta la testa noi l’abbiamo conquistata.

Un giorno per chi vive nel lavoro
un giorno per chi spera nel futuro
un giorno per chi lotta con coraggio
è il nostro giorno è il primo maggio

Un giorno per chi lotta con coraggio
è il nostro giorno è il primo maggio.

Un giorno per chi lotta con coraggio
è il nostro giorno è il primo maggio.

 

Dall'album Collezione Singoli 1965/1967 - tracce: 

Collezione Singoli 1965/1967

  1. Il Nostro Giorno
  2. Lettera dalla Svizzera
  3. Pieni Di Sonno
  4. Gli Anni che Verranno
  5. Tu No
  6. Amore Difficile Amore
  7. Come Ti Amavo Ieri
  8. Un Amore Vuol Dire
  9. Mai Mai, Valentina
  10. La Risposta al Ragazzo della Via Gluck
  11. Lo Sai che Tu Sei Bella
  12. Brava Brava
  13. Le Ore e le Stelle
  14. Ma Voi Ma Voi Ma Voi
  15. A'Pizza
  16. Ballata Du Suonne
  17. Il Ragazzo della Via Gluck
  18. E Allora Dai
  19. Al Bar Del Corso
  20. O Bella Ciao

 

 

 

 

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