L'uomo stava dritto dietro i vetri della sua finestra, e contava da dieci minuti, orologio alla mano, le automobili, i tram, il lampeggiare intermittente di un se¬maforo giallo. Valutava la velocità, le direzioni, i percorsi dei passanti che atti¬rano l'occhio, lo trattengono, lo abbandonano. Se si potesse misurare, il lavo¬ro dei muscoli oculari, il battito delle ciglia, gli sbalzi dell'attenzione, i movimenti dell'anima, se si sommassero tutti gli sforzi ai quali deve sottoporsi la gen¬te che cammina per la strada, probabilmente si otterrebbe una tale quantità di energia, in confronto alla quale quella impiegata per costruire tutti i missili del mondo... farebbe ridere!
Purtroppo, l'energia che scaturisce dai piccoli sforzi quotidiani di quella enorme massa di individui, non serve a niente!
L'uomo ormai non riusciva più a contare, i suoi occhi lo distraevano, lo per¬devano in mille piccoli particolari, l'insegna di un bar, una giacca a vento, i grattacieli, la divisa di un metronotte, il corpo di una bella ragazza. E la figu¬ra di un altro uomo, che come lui, guardava dalla finestra quell'incontenibi¬le formicaio...