DISCOGRAFIA
Cosa Mi Sono Perso
Testo Cosa Mi Sono Perso - 1984/1985
Non so se ultimamente sia successo anche a voi, ma io sto diventando pigro. Ma pigro pigro proprio, nel senso di uscire la sera, di andare al cinema, a teatro, per carità.
Purtroppo c’è sempre qualcuno, magari un amico, che ti fa: “Eh no caro, quello lì non lo puoi proprio perdere”. Ahi ahi ahi maledizione non lo posso perdere. Ma come non lo posso perdere? So già che fa schifo scusami. So già che non mi piace per questo questo e questo. Ma come, fa lui, non l'hai visto, non hai letto niente, come fai a dirlo? va beh, ed eccomi al cinema. Otto Oscar, la madre, la figlia, i bambini, l'astronauta, scemo devo dire. Per un po’ si ride, qualcuno, poi la tragedia. La vita, la morte. Proprio a lei, poverina. La mamma e i bambini, tutti che piangono, anche l'astronauta diventa buono, un nonno.
In quei momenti vorresti essere dovunque, a casa ammalato, alle corse dei cani, al planetario, al pronto soccorso, dal dentista, dovunque. E invece sono qui, scomodo non si fuma, otto oscar, seimila lire, una schifezza, lo sapevo. Che serata!
E invece ho fatto bene a venirci, sì, bisogna saperlo quanto si soffre, bisogna ricordarselo, perché poi quando non ci vai, godi. Non si gode mai abbastanza di quello che si perde, mai.
Ma ti rendi conto, essere a casa e pensare, questa sera mi sono perso il Macbeth, che colpo ragazzi. Venerdì mi perdo La Tempesta, sono già tutto eccitato. Carmelo Bene me lo perdo martedì. No, martedì c'è un film stupendo di Coppola, ormai devo perdermi quello lì, ho fissato. Quando ce n’è due è un po’ un casino. Sabato invece sono a posto, non vado al dibattito sul nucleare, e anche lì me la godo ragazzi.
Averlo saputo, io prima non andavo e basta. E invece è di più, molto di più. Non riuscivo mica a gustarmi così l'idea di non esserci, ma ti rendi conto quando non andavo a vedere Ronconi. Otto ore di godimento, senza intervallo. E che goduria a non aver visto Novecento, l'Otello, la Wertmuller, E.T. Severino Gazzelloni, Lindsay Kemp. E Lavia? Io quando non vedo Lavia mi sento più buono, non so, come purificato. Ecco cos'é anche. Non solo godi, ma ti senti più pulito. Una disintossicazione. Tu pensa, sono cinque anni che ogni martedì e ogni venerdì mi perdo Jr. E’ come aver smesso di fumare.
Però attenzione, sì attenzione perché mi sembra che la situazione purtroppo stia un po’ cambiando. Di queste cose colossali, di questi capolavori, così dicono, tipo Inferni di cristallo, Padrini, Cuculi queste robe qui, ne fanno sempre meno e non è neanche così obbligatorio andarci.
Maledetti, mi stanno anche togliendo anche il gusto di perdermi le cose con soddisfazione. La gente la sera sta a casa. Non so se gode, ma sta a casa. Nella penombra delle loro stanze, una sigaretta, una poltrona.
Purtroppo c’è sempre qualcuno, magari un amico, che ti fa: “Eh no caro, quello lì non lo puoi proprio perdere”. Ahi ahi ahi maledizione non lo posso perdere. Ma come non lo posso perdere? So già che fa schifo scusami. So già che non mi piace per questo questo e questo. Ma come, fa lui, non l'hai visto, non hai letto niente, come fai a dirlo? va beh, ed eccomi al cinema. Otto Oscar, la madre, la figlia, i bambini, l'astronauta, scemo devo dire. Per un po’ si ride, qualcuno, poi la tragedia. La vita, la morte. Proprio a lei, poverina. La mamma e i bambini, tutti che piangono, anche l'astronauta diventa buono, un nonno.
In quei momenti vorresti essere dovunque, a casa ammalato, alle corse dei cani, al planetario, al pronto soccorso, dal dentista, dovunque. E invece sono qui, scomodo non si fuma, otto oscar, seimila lire, una schifezza, lo sapevo. Che serata!
E invece ho fatto bene a venirci, sì, bisogna saperlo quanto si soffre, bisogna ricordarselo, perché poi quando non ci vai, godi. Non si gode mai abbastanza di quello che si perde, mai.
Ma ti rendi conto, essere a casa e pensare, questa sera mi sono perso il Macbeth, che colpo ragazzi. Venerdì mi perdo La Tempesta, sono già tutto eccitato. Carmelo Bene me lo perdo martedì. No, martedì c'è un film stupendo di Coppola, ormai devo perdermi quello lì, ho fissato. Quando ce n’è due è un po’ un casino. Sabato invece sono a posto, non vado al dibattito sul nucleare, e anche lì me la godo ragazzi.
Averlo saputo, io prima non andavo e basta. E invece è di più, molto di più. Non riuscivo mica a gustarmi così l'idea di non esserci, ma ti rendi conto quando non andavo a vedere Ronconi. Otto ore di godimento, senza intervallo. E che goduria a non aver visto Novecento, l'Otello, la Wertmuller, E.T. Severino Gazzelloni, Lindsay Kemp. E Lavia? Io quando non vedo Lavia mi sento più buono, non so, come purificato. Ecco cos'é anche. Non solo godi, ma ti senti più pulito. Una disintossicazione. Tu pensa, sono cinque anni che ogni martedì e ogni venerdì mi perdo Jr. E’ come aver smesso di fumare.
Però attenzione, sì attenzione perché mi sembra che la situazione purtroppo stia un po’ cambiando. Di queste cose colossali, di questi capolavori, così dicono, tipo Inferni di cristallo, Padrini, Cuculi queste robe qui, ne fanno sempre meno e non è neanche così obbligatorio andarci.
Maledetti, mi stanno anche togliendo anche il gusto di perdermi le cose con soddisfazione. La gente la sera sta a casa. Non so se gode, ma sta a casa. Nella penombra delle loro stanze, una sigaretta, una poltrona.
Dall'album Io Se Fossi Gaber - tracce:
PRIMO TEMPO
- Introduzione prosa
- Io e Gli Altri
- L'Abitudine (prosa)
- Cronometrando il Mondo
- L'Intossicato (prosa)
- Luciano
- La Vestizione (prosa)
- La Massa
- Io e Le Cose
- I Posti Giusti (prosa)
- Il Tempo Quanto Tempo
- L'Audience (prosa)
- Qualcosa Che Cresce
SECONDO TEMPO