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Il Grigio

con ELIO e la regia di GIORGIO GALLIONE

Prima nazionale al Teatro Carcano

dal 3 al 13 ottobre | Teatro Carcano

Dopo essere stato presentato a Genova sotto forma di reading nell’ottobre 2018 per inaugurare la prima stagione del Teatro Nazionale di Genova, Il Grigio di Giorgio Gaber e Alessandro Luporini nell’adattamento di Giorgio Gallione si presenta in prima nazionale al Teatro Carcano nella sua forma di spettacolo compiuto, protagonista Elio, storico leader delle Storie Tese, sempre più frequentatore di palcoscenici anche teatrali.

Il Grigio è la storia di un uomo che si allontana da tutto e da tutti, afflitto più da problemi personali che sociali. Si ritira in campagna per stare tranquillo e concentrarsi meglio su di sé e sui propri problemi. La sua ambita solitudine è però disturbata da un fantomatico topo: è “il Grigio”, l’elemento scatenante degli incubi dell’uomo e del suo inesorabile e ironico flusso di coscienza. Il topo forse è un fantasma, forse solo una proiezione, ma lo aiuterà a compiere un percorso verso l’accettazione di ciò che è diverso da lui e la sua tanto agognata fine diventerà un rito per riuscire ad accettare la propria parte nera.

Avvicinandosi oggi a questo capolavoro, con la benevola supervisione della Fondazione Gaber, Gallione ha dato vita a un adattamento in cui una decina di canzoni di Gaber, intersecandosi con il testo originale, ne amplificano le tematiche sottese. I brani sono stati riarrangiati per l’occasione da Paolo Silvestri, già complice delle precedenti incursioni del regista nell’universo gaberiano, utilizzando quattro parti pianistiche: un’ambientazione musicale estremamente contemporanea, perfetta per il talento eccentrico ed irriverente di Elio. 

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"Per me, nell’88, Il Grigio, dal punto di vista dello spettatore e del giovane regista di allora, fu una esperienza intensissima, fondamentale. Quel mix geniale di astrazione e immedesimazione, quel raccontare teatralissimo e senza didascalismi fu una rivelazione. Così, leggendo all’infinito quel copione negli anni successivi ho sempre pensato al Grigio come ad un “oggetto” teatrale perfetto e immodificabile. Poi… è arrivata la decisione / occasione di metterlo in scena… e le canzoni hanno cominciato ad attirarmi come il canto delle sirene. Mi sono convinto – piano piano ma con sempre maggiore “lucidità” – che i temi, i quadri, i sentimenti, le situazioni presenti nel Grigio del 1988 fossero poi state rielaborati, perfezionati, e perché no, anche attualizzati da molte canzoni nate dopo quella esperienza. Scrivendo una infinita storia di un signor G in continua crescita e trasformazione, nel privato e nel sociale, Gaber e Luporini hanno continuato a macinare, indulgenti o spietati, sulle contraddizioni dell’essere umano. E il “dopo Grigio” è un contenitore ricchissimo di spunti e illuminazioni, in forma di canzone, che si sovrappongono e amplificano i temi del copione di allora. Ecco il senso di questo adattamento, che mi pare insieme spudorato e “inevitabile”. In più c’è Elio, cantante personalissimo, eretico, eccentrico, che tra le note e le parole di Gaber è di casa, e che si accinge ad abitare con libertà e rispetto questo nuovo copione, interamente gaberiano, ma modellato da una nuova sensibilità e alla luce dell’intero universo creativo e stilistico di una maschera, il Signor G, che sa e può ancora parlare potentemente e spietatamente al nostro oggi.”

Giorgio Gallione

 

"Giorgio Gaber è un mostro sacro. In realtà non mi ci ero mai confrontato prima, nonostante consideri la sua produzione meravigliosa e intelligente. E il fatto che per me fosse quasi tutto nuovo è stato un bene: ho potuto entrare nel suo mondo sentendomi libero, senza preconcerti. Indubbiamente Il Grigio è una grande sfida. Il fatto che l'adattamento di Giorgio Gallione - che mi aveva già diretto nel musical Gli Addams - preveda delle canzoni mi ha permesso di sentirmi più a mio agio. Gaber e Luporini sono profetici e Il Grigio, un testo del 1988, ci racconta con incredbile preveggenza ciò che sta accadendo proprio oggi fuori e dentro di noi. ho deciso di accettare l'invito di Giorgio Gallione a portarlo in scena perchè esprime il mio pensiero con parole molto migliori di quelle che avrei potutto trovare io."

Elio