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DISCOGRAFIA
Il Delirio

 

Testo Il Delirio - 1976/1977

 

Se si vivesse a lungo 
non si saprebbe più dove andare
per rifarsi una felicità

Dovunque 
abbiamo abbandonato
degli aborti di felicità 
a marcire negli angoli delle strade

L'India, è un museo di tentativi di felicità, e l'Africa, il Pakistan…

Il mondo è un museo di sforzi 
che restano a metà
di sforzi per rendere veri 
i nostri slanci 
le nostre gioie i nostri amori

Cantare, cantare le Laure le Beatrici. Mettere incinta le cameriere. E accorgersi di avere sempre adorato a buon mercato. Bisogna essere più precisi nell’amore, nei gusti, nelle passioni, nella scelta dei posti.

Sono dappertutto i nostri aborti 
sparpagliati da tutte le parti
e tentiamo ancora perché è giusto tentare

E produciamo slanci che poi buttiamo in mare
che si spezzano subito e li buttiamo via
e diventano aborti, aborti di allegria.

E se la nostra allegria fosse un dolore 
un dolore straziante solitario
in ogni strada ci sarebbe un urlo 
il delirio il delirio

Se si vivesse a lungo 
non si saprebbe più come fare 
per rifarsi una rabbia giusta

Si perché anche di rabbia 
anche di odio 
noi lasciamo troppi aborti in giro

L'Italia è un museo di tentativi di sovversione, di fer¬menti nuovi, di cose che nascono, che crescono...

Il mondo è un museo di sforzi 
di strane acrobazie
per rendere più efficace il nostro impegno 
le nostre rabbie le nostre follie

Non si può dire che manchiamo di volontà. Tentativi da tutte le parti: una rassegna, una rassegna di pezzi. Una fiera campionaria di cose abbozzate e messe in mostra: un pezzo di amore, una rabbia finita male, un po' di politica, un inizio di cultura... Se tu avessi bisogno di tentativi, ce n'è per tutte le occasioni della vita. Basta saper scegliere.
Bisogna essere più precisi anche nell'odio, nell'eresia, nell'indirizzare la rabbia la follia
La nostra impotenza la nostra incertezza 
ci limita ad odiare senza nessuna esattezza.

Ci vuole un odio un odio che rimane
non basta sapere che abbiamo cominciato bene 
le nostre ribellioni non durano molto
sono aborti di rabbia di rabbia senza volto.

Non è soltanto una rabbia è già una pazzia 
uno sfogo straziante solitario
e in ogni strada c'è davvero un urlo
il delirio il delirio

E' un uomo rabbioso che odia da solo
ma ormai non fa niente di male
abbaia alla luna non morde nessuno 
persino il delirio diventa una cosa normale.

Ho bisogno di un delirio 
che sia ancora più forte 
ma abbia un senso di vita 
e non di morte

Ho bisogno di un delirio 
che sia ancora più forte 
ma abbia un senso di vita 
e non di morte

Ho bisogno di un delirio 
che sia ancora più forte 
ma abbia un senso di vita 
e non di morte

 

Dall'album Libertà Obbligatoria - tracce:

 

Libertà Obbligatoria 1976/1977 


 

PRIMO TEMPO

 

  1. Introduzione (prosa)
  2. I Reduci
  3. L'Inserimento (prosa)
  4. Flash
  5. Le Carte
  6. Il Delirio
  7. La Cacca Dei Contadini (prosa)
  8. Il Comportamento
  9. Il Dono (prosa)
  10. Lona (canzone-prosa)
  11. Il Sogno di Gesù (prosa)
  12. L'Uomo Muore

 

 

 

SECONDO TEMPO

 

  1. La Solitudine
  2. La Coscienza (prosa)
  3. La Smorfia
  4. I Partiti (prosa)
  5. Le Elezioni
  6. Il Tennis (prosa)
  7. Quando Lo Vedi Anche
  8. L'America (prosa)
  9. Si Può
  10. Il Sogno Di Marx (prosa)
  11. Il Cancro
  12. Finale (prosa) - bis